giovedì, novembre 15, 2007

PROGRAMMI, PER SABATO POMERIGGIO?


Copio il titolo al postdellanessie e aggiungo elementi che mi sono arrivati per mail, anche se forse li avrete già visti.

INVITO ALLA MOBILITAZIONE PER IL 17 NOVEMBRE 2007

*LA STORIA SIAMO NOI* Perché un evento storico come la mobilitazione contro il G8 del 2001, di straordinaria potenza e di innovazione delle forme di partecipazione politica, non venga riscritto nelle aule di tribunale. Per impedire che 25 persone a Genova e 13 a Cosenza paghino, con secoli di carcere e milioni di euro, la volontà di rivalsa sul fatto che 300.000 persone scesero in piazza nel 2001 contro i padroni del mondo. Perché questi processi con imputazioni assurde e anacronistiche come il reato di "devastazione e saccheggio" e con le loro prossime sentenze, non diventino un'ipoteca sulla libertà di manifestare di tutti i movimenti. Perché Genova, come nel 2001, si faccia portatrice di un mondo senza frontiere, contro ogni forma di razzismo, contro politiche securitarie ed espulsioni di massa che mettono a rischio le libertà di tutti.


"Ritengo assurdo tenere il vertice del G8 in Sardegna, a La Maddalena, per vari motivi." È quanto dichiara il senatore di Rifondazione Comunista eletto in Sardegna, Francesco Martone, che incalza "Sono contrario a questo evento ed ai 30 milioni stanziati in Finanziaria per la sua organizzazione, come ho avuto occasione di sottolineare in Aula. Vorrei rilevare come la formula del G8 sia oramai vetusta, obsoleta e non risponda più a quegli obiettivi di democratizzazione della governance globale che pure il nostro Governo vuole sostenere a livello di Nazioni Unite." "Credo sia giunto il momento di pensare veramente a qualcosa di diverso da una vecchia formula, non democratica, che tra l'altro si esaurisce sempre con dichiarazioni di principio mai seguite da atti concreti: ad una formula maggiormente inclusiva che rientri nell'alveo delle Nazioni Unite e permetta veramente la costruzione di un sistema di governance globale democratico e multipolare". Conclude il parlamentare di Rifondazione. Infine Martone annuncia la sua adesione alla manifestazione che si terrà a Genova sabato 17 novembre, contro chi sta tentando di riscrivere la storia stravolgendone i fatti e le testimonianze, quelle di 300.000 persone che scesero in piazza nel 2001 contro i padroni del mondo.

Verità e giustizia per Genova.
Commissione d'inchiesta subito

A Genova, nel 2001, abbiamo vissuto quella che Amnesty international ha definito "la più grave violazione dei diritti democratici in un paese occidentale dopo la seconda guerra mondiale". Migliaia di persone, pacifiche ed inermi, umiliate ed oggetto di
abusi e violenze da parte di coloro che avrebbero dovuto garantire la sicurezza, anche la loro. Carlo Giuliani, un ragazzo di 22 anni, ucciso. Non vogliamo dimenticare che l'elaborazione politica e culturale espressa in quei giorni dal movimento ha fatto irrompere nell'agenda del dibattito pubblico, e sopratutto nel senso comune delle persone, il bisogno di giustizia sociale globale. E' questo per noi il valore indelebile di quell'esperienza. La storia di quelle vicende non può essere ricostruita solo in sede processuale, ma vanno indagate le responsabilità politiche di quanto accaduto, e la reale catena di comando che ha portato alle scelte fallimentari e quelle sì - devastanti - in merito all'ordine pubblico. Sono troppi i lati inquietanti ed oscuri che ancora costellano quelle giornate. Per questa ragione continuiamo a chiedere l'istituzione della Commissione parlamentare d'inchiesta, presente nel programma di governo; la sua bocciatura è una ferita aperta per Genova, e ben ha fatto la Sindaco Marta Vincenzi a farsi interprete del sentimento di delusione che questa bocciatura provoca nella città. Nei processi contro gli agenti e i dirigenti di polizia responsabili delle torture alla caserma di San Giuliano e Bolzaneto, e dell'assalto alla scuola Diaz, la prescrizione interverrà prima della sentenza definitiva; molti dei dirigenti responsabili della disastrosa gestione dell'ordine pubblico e della "macelleria messicana" sono stati nel frattempo promossi ad incarichi elevati e prestigiosi. L'archiviazione del percorso giudiziario per la morte di Carlo Giuliani, che ad oggi rimane senza responsabili, offende tutti coloro, cittadini, associazioni, la stessa famiglia di Carlo, che da 6 anni chiedono "verità e giustizia". Nelle nostre coscienze la morte di Carlo non può essere "archiviata". Nel processo contro 25 persone accusate per i fatti di piazza la fattispecie del reato contestato:"devastazione e saccheggio", non è mai stata applicata, prima del G8 di Genova a manifestazioni pubbliche, e si presta a creare, in prospettiva, un dispositivo giuridico che può prestarsi a sanzionare con estrema e sproporzionata durezza ogni forma di mobilitazione sociale e politica collettiva. Da troppe parti e da troppo tempo, nel nostro Paese, la Magistratura, specialmente quando essa è in prima linea nella lotta contro le mafie, è oggetto di attacchi politici che stigmatizziamo con fermezza. Proprio per questo ci sentiamo pienamente legittimati ad esprimere perplessità e preoccupazione rispetto ad impianti accusatori la cui portata può avere conseguenze imprevedibili nella vita democratica del Paese. Tutti e tutte noi, anche chi in quei giorni non c'era, continuiamo a chiedere la costituzione subito della Commissione parlamentare d'inchiesta, "Verità e giustizia" per quelle giornate, e molti di noi saranno in piazza, a titolo individuale o insieme alle loro organizzazioni, nella manifestazione del 17 novembre che pensiamo come un grande evento democratico e nonviolento: per queste ragioni invitiamo la città a parteciparvi; ed invitiamo tutti e tutte ad essere presenti al dibattito che sarà organizzato al mattino presso l'auditorium di Piazza Sarzano. Questi temi devono essere oggetto di un confronto reale, che travalichi le nostre appartenenze e diventi patrimonio di tutti: per questo ci appelliamo a giornalisti, intellettuali, “opinion makers” affinchè contribuiscano a diffondere la consapevolezza circa la gravità dei fatti accaduti nel luglio 2001 a Genova: proprio per questo la decisione di negare la commissione di inchiesta rappresenta uno schiaffo alla coscienza democratica del Paese e della nostra città. E' necessario creare, nella società civile, una "massa critica" che sappia interrogarsi ed attivarsi, anche dopo il 17 novembre, su questi temi. Ciò che è in gioco è la riscrittura di un pezzo della storia recente del nostro Paese: la storia siamo tutte e tutti noi.

Primi firmatari:
Arci Associazione Unione a Sinistra Centro Ligure Documentazione per la Pace Comitato Verita' e Giustizia per Genova Federazione Partito dei Comunisti Italiani Federazione Giovanile Comunisti Italiani Forum per la Sinistra Europea Forum Ambientalista Forum Sociale del Ponente genovese Giovani Comunisti Giuliano Giuliani Legambiente Partito della Rifondazione Comunista di Genova Rete Contro i G8 per la Globalizzazione dei Diritti Sinistra Democratica Genova Sinistra Giovanile Genova Trade Watch Uisp Liguria Uisp Nazionale Verdi.

Nessun commento: