mercoledì, settembre 12, 2007
POSTILLA AL POST
Accogliendo il suggerimento di Giuli nei commenti, sono andata a vedermi il sito della Funa cilena, questa bella e triste cosa che lotta contro la rimozione del passato. E contro l'ingiustizia che permette ad assassini e torturatori del regime pinochet di starsene in giro come se niente avessero mai fatto. Rimbalzo il suggerimento qui, con il link alla pagina che spiega in inglese cos'è la funa e quali risultati ha avuto.
E se Giuli, o chiunque sappia bene lo spagnolo, avesse voglia di riassumere anche le altre pagine e notizie più importante del sito, ben volentieri ne farei un post. Ma se, soprattutto, avesse voglia di indicare all'intera comune-ty qual è, di volta in volta, l'obiettivo della funa con i riferimenti (e. mail e tel.) precisi, io credo che almeno alcuni di noi parteciperebbero volentieri, magari anche in più modi (vero, brother silente?). Vero che nomi e indirizzi sono indicati, sul sito, e chiunque se li può guardare - sono fatti apposta. Ma con un minimo di traduzione si andrebbe più sul sicuro, penso.
Colonna silenziosa:
Ho letto in questi giorni: "Chiamate Jeeves" di P.G. Wodehouse. Wodehouse è la mia non-lettura: posso rileggere i suoi libri - e l'ho fatto - una trentina di volte, quando ho bisogno che il mio cervello vada per conto suo e i miei nervi si calmino, un po' come altri ascoltano musica country o le operette. Ha scritto 99 libri e non ho mai capito se li ho tutti perchè le edizioni italiane sono mille, quasi sempre con titoli diversi per lo stesso libro. Ma non ha importanza, tanto li confondo fra loro chè lì è il loro bello, nell'essere prevedibili e ripetitivi, eppure sempre divertenti. Questo "Chiamate Jeeves" non ricordavo di averlo già letto ed è un minore, che il favoloso maggiordomo è privo della sua spalla, prestato com'è ad un altro giovane agiato. Ma mi ha fatto piacere comunque.
"Il mistero di Kellands Manor", di Georgette Heyer. Ne avevo trovati due in un colpo, in edicola e li ho letti di seguito. Georgette ha la stessa funzione di Wodehouse, però è più avvincente e, soprattutto, non ho già letto i suoi libri.
"Madame Bovary" di Gustave Flaubert. Ebbene sì, non l'avevo mai letto, e non mi è piaciuto affatto. Vero, come afferma la critica, che Flaubert non si schiera mai nettamente contro la famosa Emma, ma ne descrive i patemi in maniera così irritante che si è per forza portati a parteggiare almeno un po' per lo stolido e ignorante marito, finendo per pensare che quelle di Emma non sono altro che fisime, come infatti la pensa la suocera. Nel carteggio in appendice fra Flaubert e la sua amata, più o meno le stesse fisime vengono descritte con ben altri accenti: infatti sono quelle di Flaubert stesso ("Madame Bovary c'est moi") e, tac, sono nobilitate dall'essere al maschile e d'artista. Non ditelo troppo in giro chè Flaubert magari ci ha ancora i suoi fansoni e io sono solo un profano, ma, ecco, sulle inquietudini femminili pur borghesi è stato scritto meglio e di meglio.
Sto leggendo ora: "Svestite da uomo" di Valeria Palumbo. Finora, una bella e intelligente prefazione sull'importanza e il significato dei molti casi di "travestitismo strumentale"( e non) , seguito da una serie di casi più o meno celebri dall'antichità a oggi, la cui storia viene sintetizzata in qualche pagina. Scritto in modo vivace, con il gusto della notizia curiosa e un buon lavoro di ricerca, è volutamente leggero di approccio e di scrittura. Ma se va avanti così è adatto solo a chi ha buona memoria e vuole ri-raccontare agli amici le storie più curiose: io, arrivata appena al medioevo, già mi confondo fra loro tutte le pur interessanti protagoniste.
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1 commento:
Molto lieta, signora Strega, che il sito suggerito sia risultato interessante. Quando (finalmente) riuscirò ad avere l'adsl a casa farò volentieri qualche aggiornamento con le notizie a riguardo. E a chi mi conosce, prometto, prometto, prometto che non mi dilungherò (come sempre) in aneddoti e ricordi. Quelli li riservo alle serate-rimembranze sull'América Latina in qualche bar ;-)
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