martedì, settembre 04, 2007

LOGICO, NO?


sanlorenzo, nove di sera. pochi passanti, ovviamente niente auto. in lontananza si vede e si sente arrivare il classico "matto" che tanto classico non è: aspetto più che decente, look casual ma non troppo, mezza età. Se tacesse, passerebbe del tutto inosservato, ma urla. Alterato ma non incazzato, come chi si esaspera con chi non vuol capire. Non si rivolge ai comunque rari passanti, è del tutto evidente, ma a qualcuno che vede solo lui. E urla: "Certo che parlo da solo!" Pausa, viene spontaneo pensare "be', almeno se ne rende conto", ma poi continua: " Non c'è nessuno, per forza parlo da solo! Parlo da solo perchè non c'è nessuno, ma siete scemi?"
Non è un capolavoro del surreale?


Colonna silenziosa del bibliofilo:
Ho finito:
"Storia naturale dei giganti" di Cavazzoni. Non è un saggio, è la storia di uno che scrive un saggio sui giganti, documentatissimo e interessante, e ci infila gli svarioni suoi. Anche svarioni scientisti, come si diceva, che sono un buon esempio di come la scienza può acquistare tratti anomali. L'inizio è un po' lento e il finale non soddisfa del tutto, ma in mezzo ci sono punti eccelsi da ghigne, come le sue esortazioni al fidanzato della ragazza che è finalmente, e temporaneamente, riuscito a portarsi a letto. difficilissimo da descrivere, non merita così tanto come mi era sembrato, ma continua a meritare.
Ho letto nel frattempo:
"La duchessa di Blooomsbury street", di Helene Hanff. Seguito dal titolo ironico, di "84, Charing Cross road" da cui è stato tratto un film ben più melenso del libro, è un librettino senza pretese ma del tutto gradevole, che ci restituisce un'immagine perduta dell'Inghilterra e di quando anche gli americani sapevano avere un po' d'umiltà.
"Il padre" di Elizabeth Von Arnim. Questa scrittrice, bizzarro personaggio di inizio '900 che fu tra l'altro l'amante di H.G. Wells, pare piaccia solo a me. Io adoro le sue storie di donne indipendenti nella testa e generalmente impegnate a fare qualcosa che le renda indipendenti del tutto, narrate nel massimo rispetto - sottilmente ironico - delle convenzioni. Questa è la storia di una doppia sudditanza morale, di ricatti emotivi incrociati e di campagna inglese con tutti suoi riti e le sue piccinerie. Con tanto di happy end regolamentare, dietro cui rimane un sorriso da gatto del Cheshire.
Sto leggendo:
"I gemelli" di Georgette Heyer. L'avevo detto che non avrei mentito: Heyer non è "alta" letteratura, ma riesce a diventare una passione. Ne riparlerò.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Evvai!
Ieri hai fatto il pieno... :-)P

Anonimo ha detto...

beh, non è tanto come scrivi, che chi ti legge da millantamille lo sa. E' il saper scrivere azzeccando l'immagine di contorno (c'ero, lo giuro: il piede con l'occhio è esattamente l'uomo che cammina in giù) che sbalorda. Poi, sarà bello quando, camminando in giù per sanlorenzoiolosoperchètanto, capirai pure te che sei completamente fuori di testa a non aver capito, fino a oggi, che la tua genialità è gestibile. da te