mercoledì, marzo 26, 2008
SE L'ORIENTE E' STURLA
C'è una bellissima scena in un film di Woody Allen (Io e Annie? oddio, non lo so più, qual è...), un flash back in cui scorrono faccine di bambini nei loro banchi di scuola mentre una voce ne racconta quello che sarà il loro futuro: "spaccia coca", "pornostar" "in ospedale psichiatrico dopo un party un po' agitato" "ingegnere", e così via.
Io non ce lo sapevo che Andrea Ceccon diventava uno che fa ridere, però mi faceva già ridere quando eravamo insieme sui banchi di scuola. Ma anche la scuola, in effetti, faceva ridere, non perchè fosse allegra ma perchè era uno di quei ghetti per intelligenze divergenti, in cui non si sa mai in quale direzione diverge la tua, se verso lo spaventosamente basso o il pericolosamente alto. Tanto il risultato è più o meno uguale, spesso.
A dimostrare quest'ultima affermazione c' è "Il Vapfan-ghala" che forse chi guarda la tv conoscerà, ma che adesso è diventato anche un libretto. E, al contrario di quasi tutt i libri scritti da comici o giù di lì, questo libretto riesce a far ridere anche per conto suo. O almeno, così sostengo io, mentre altri dicono che io sia influenzata dal ricordo delle risate di trent'anni fa. Così sospendo ogni giudizio e riporto qualche esempio dal Vapfan-ghala:
"Davanti alle evidenze della vita
il saggio si chiede: perchè non c'è un rastrello
che porta via solo gli scemi?"
"Riconoscerai lo stolto
perchè quando muoverà la testa
sentirai il suono delle maracas."
"L'amato è dentro di me,
colui che venera è colui che è venerato,
però adesso girati che facciamo al contrario."
"Dice la iena alla scimmietta:
il mio padrone mi porta in bicicletta.
Dice la scimmietta alla iena:
il mio mi porta sulla schiena."
'Desso basta chè c'è il copirait e anche ceccon ha il diritto di guadagnarci su: ma voi andate in libreria, lo sfogliate il librino, ne leggete qua e là e se vi fa ghignare incontenibilmente gli date i suoi dieci eurini.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
1 commento:
gnomodelbalcone:
Il film è Io e Annie.
Tra le poesiole sublimi di Ceccon una sono tre giorni che mi fa ridere sul 42. Cito a memoria:
"Dice il mulo alla giraffa:
il clistere dove lo metto?
Dice la giraffa al mulo:
non so tu, ma io lo metterei nell'armadietto delle medicine.
Ecco, in quella classe, vi nutrivano a pane e genio.
Posta un commento