lunedì, marzo 09, 2009
NIENTE DA DICHIARARE
Volevo cominciare questo post con una bella cosa che ho notato sul calendario: Marc Chagall ha dipinto la sua famosa Passeggiata nel 1917. Marc Chagall è russo, neh? E in Russia, nel 1917... Ma poi è arrivato il KGgB e mi ha detto: "Ma lui nel '17 stava a Parigi." E io ho detto: "Già nel '17? Mannò, ci è andato dopo." Indovinate chi aveva ragione?
Così mi manca questo bellissimo spunto per ciò che voglio dire, ma lo dico lo stesso.
Perchè, ecco, lo so: non solo la Comune-ty è piena di casini personali, ma come se non bastasse ci hanno tolto la politica. E fate conto che sull'ultima frase si possa linkare almeno un post per ciascuno di noi, di angoscia e depressione, di schifo e di nausea, di timore e di confusione e di rabbia e di indignazione e di... E poi, però, basta: chè anche quando ci si prova a far proposte e dibattere, fuori e dentro la Comune-ty, sui blog e di persona, si arriva ugualmente al punto in cui ci coglie l'afasia. La mancanza di sponde, di qualcuno che possa raccogliere ancora la fatica e la rabbia, ci rende del tutto impotenti, per ora.
E mica è divertente deprecare e indignarsi a vuoto, replicando sè stessi: così, credo anche per questo, i blog della Comune-ty tacciono sempre più.
Non siamo mai stati fra quei bloggers che amano raccontare le prodezze del loro gatto e molti fra noi non amano raccontare neanche le proprie. Perchè, prodezze o sfighe che siano, ci prende la sensazione che c'è un limite, no? , a quello che uno può raccontare di sè senza diventare noiosamente autoreferente.
Così, piuttosto, si tace.
Ecco, non sarò io a pensare che si può scrivere senza averne voglia. E men che meno mi metterò a teorizzare che mettere in piazza i fatti propri sia un dovere, ovvio.
Però lo dico chiaramente, alla Comune-ty ma anche a chi magari mi legge senza mai mostrarsi: io, la mattina, se so di leggervi mi alzo più volentieri. E, credetemi, di questi tempi non è poco. Non solo per me, credo.
I commenti ai miei post sono sempre una bellissima sorpresa, ma un post di uno di voialtri dei linki qui accanto è ancora meglio.
Io penso che tra il dibattito "alto" del brother e l'Ortica di Compagnamber - ed ho apprezzato moltissimo entrambi - c' è la vita di tutti i giorni, c'è la Passeggiata di Chagall: anche se era a Parigi. Io questo concetto non ce l'ho chiarissimo (e però l'ho scritto lo stesso anche dentro un libro ): è l'imprevedibilità dei risultati delle cose.
Cose che si fanno anche quando magari sembrano sciocche o fuori luogo o inutili, e invece poi risultano migliori, più produttive o più durevoli di azioni più mirate.
Così, in questo preciso momento storico-social-politico-personale, penso che anche i post sulla vita di tutti i giorni, i post che mi raccontano qualcosa che non so, che informano di una cosa bella per uno di noi o di un momento speciale per un altro possano essere importanti non solo per me e il mio umore, ma forse anche in un modo che non ci aspettiamo.
Ci scopre Hollywood, ad esempio, o diventiamo il Direttivo del Nuovo Soviet Mondiale: niente di che, ovvio, ma potremmo accontentarci.
Partescherzi, non voglio diventare una palla: ma questi blog afasici mi stringono un po' il cuore e mi chiedo se, a volte, essere intelligenti non si trasforma in un boomerang, diventando una sorta di (immaginario) obbligo.
Voi che ne pensate? (Attenzione, è una domanda trabocchetto!)
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4 commenti:
Sì, è vero. Qualcosa è cambiato nei nostri blog.
Come nelle storie quando passa il primo anno.
Se c'è qualcuno che ci ha un suggerimento lo terrò buono anche per le storie, quando passa il primo anno...
credo che questo post sia una di quelle cose meravigliose in cui tutti o quasi ci ritroviamo se non in toto, almeno in gran parte. come un'ortica-caleidoscopio, ecco. un meraviglioso pungolo comunetario.
e io mi sento come se avessi un disco rotto nella testa. una cosa che gira a vuoto e ripete alla nausea lo stesso spezzone. e sto lì ad aspettare che riparta. o che arrivi qualcosa a metterne uno nuovo. che non è la non voglia di scrivere, è che non mi ci riconosco più in quello che scrivo. o forse mi ci riconosco troppo bene, e allora preferisco non guardare.
(La mattina dopo...)
Sospettavo che nessuno avesse suggerimenti :-D
io ve lo dico che cambierà tutto, quando avrò internet a casa.
se avrò internet a casa.
se avrò casa.
se avrò.
se.
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