domenica, giugno 29, 2008

TERZA CLASSE

Io ero Angiulina Mangini, classe 1888, che andava a far fortuna viaggiando in compagnia della sorella e del cognato. Nessie, invece, era Desolina: fin dal controllo del passaporto ancora in Italia, si capisce che è un po' una testa matta, se ne va lasciando qui due figli e un marito. KGgB invece ha tre figli e arrivano tutti quanti (che era già una fortuna) ma perdono i bagagli chè la signora Sciacchitano, da Girgenti, non sa nè scrivere nè leggere e perciò non può metterci sopra un cartello per distinguerli. Ma è stato l'Amicodelcuore a ricevere la nostra invidia, chè lui era nientemeno che Nicola Sacco: come ha detto lui, sai che culo. Per Sacco, infatti, non c'era bisogno di andare a leggere in fondo alla mostra com'era finito: eppure, leggendo della sua condanna insieme a Vanzetti, ci si incazza ancora.
Proprio bella questa mostra permanente La Merica, che gioca sull'identificazione: si viene scrutati dal funzionario dei passaporti, si risponde ai test di ingresso ("Sei anarchico?" "Hai malattie gravi?"), sdraiati sulle cuccette si ascoltano le storie degli altri e solo alla fine si apprende quale è stato il proprio destino. Angiulina non fu molto fortunata: trova lavoro, ma poi si becca la tisi e torna a casa, in Italia, per morire a 33 anni. Desolina, invece, va a finire diritta diritta dentro "Furore" di Steinbeck, a fare la contadina in California durante la crisi del '29.
Dalle pareti ci guardano loro, la vera Angiulina e il vero Nicola Sacco, insieme ai millemila altri senza nome che attraversarono l'Oceano e furono schedati ad Ellis Island ("Razza: Italiano del nord, Italiano del sud o Anglosassone?"), ma c'è anche Eleonora Duse che banchetta nel salone fra tovaglie e argenti a tutta parete, in un contrasto feroce.
E Nessie fa notare che i casi dubbi, sebbene i rifiuti fossero irrevocabili e irremovibili - chi non poteva entrare veniva rispedito a casa, spesso con la stessa nave su cui era arrivato - rimanevano ad Ellis Island al massimo una decina di giorni: mentre oggi gli immigrati in attesa di accertamenti rimangono nei Cpt sessanta giorni, e questo governo vuole allungare ulteriormente quella che è, a tutti gli effetti, una prigionia ingiustificata.


2 commenti:

Anonimo ha detto...

Grrrrrr...La Desolina si è fumata di chiamarci, che saremmo venuti anche io, il Chimico e mia sorella, che è da quando vedo il cartellone che me lo lumo e voglio andarci.
Io a Ellis Island ci sono stata. C'è un compiuter che ci metti su il tuo cognome e ti dicono chi sono i tuoi parenti che sono passati di lì. Avevo trovato John Z. che era partito da Napoli e aveva sposato una signora russa sul piroscafo. Una specie di Titanic senza il secondo tempo :-)))

lanessie ha detto...

Desolina chiede venia. persa tra i bagagli e lo scorbuto, si dimenticò completamente :O/