venerdì, giugno 20, 2008
POST TRANSFUGA
Accolgo questo post dall'altro mio blog e lo schiaffo qua così com'è: là o qui, l'idea del Giardinaggio Abusivo è bellina, no?
C'è una forma di illegalità che mi piace un casino (per ora solo in teoria, però), anche se prevede perfino l'utilizzo di "bombe": è il Critical Garden e le bombe, meglio dirlo subito, sono di semi.
Ma illegale è illegale, sicuro. Così, se l'estate mette voglia di trasgressione, eccone una che almeno fa bene e che, soprattutto in buona compagnia, promette di essere divertente.
Si tratta di provare a rinverdire i piccoli spazi abbandonati della città: zappette, sacchi di plastica, semi e talee, o piantine già bell'e pronte, sono le armi del guerrigliero -pollice verde.
Importante è scegliere luoghi in cui si possa tornare con una cadenza più e meno regolare per curare il giardino che spunterà, e anche piante che non abbiano bisogno di troppe cure.
Si può agire con il favore delle tenebre, se siete numerosi e silenziosi oppure, com'è scritto nella pagina di istruzioni per un'iniziativa di Critical Gardening "scegliete un giorno in cui spioni e ficcanaso pronti a creare problemi non siano in vista"
Il "Giardinaggio Abusivo" (ma la traduzione, benchè corretta, è bruttarella, no?) è praticato in diversi Paesi del mondo già da tempo, ma da noi è ancora poco diffuso, nonostante la presenza di aree dismesse un po' dappertutto: non occorrono infatti grandi spazi, chè anzi la dimensione "aiuola" è la più facile da creare e mantenere.
Il sito ufficiale del Critical Garden è qui: , ma c'è anche una tabella delle indicazioni da seguire per un'azione di giardinaggio abusivo
Nella foto a corredo di questo post, le tovagliette -collage, che sono state realizzate da Raffaella Nencini per far conoscere il Critical Garden: si possono comprare e usare come spunto per convincere gli amici a partecipare a un'iniziativa di giardinaggio abusivo, se non sapete come dar avvio alla cosa. Si può scrivere direttamente a Raffaella (raps22@libero.it) per saperne di più o per comprarle.
E le bombe di semi cui accennavo all'inizio? Sono semplicemente palloncini pieni di acqua, fertilizzante e semi, da lanciare dove si ritiene possa esserci un terreno favorevole ma irraggiungibile: l'idea mi sembra bella anche se ferocemente estemporanea, però propongo di sostituire il palloncino con un involucro più biodegradabile - il solito sacchetto del pane, se riempito un attimo prima del lancio va benissimo - di non aggiungere fertilizzante chimico e di scegliere semi di piante "nostrane" e robuste
Se qualcuno ha voglia di provare, che poi racconti: rispetterò l'anonimato, ovviamente. Se però la trasgressione non vi attira, si può prendersi cura ugualmente del verde cittadino: ci sono un sacco di spazi pubblici che languono tristanzuoli e qualche accordo con il Consiglio di Circoscrizione sarà facile da trovare se il vostro lavoro sarà volontario e gratuito.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
1 commento:
oh, non sarà pe-ri-co-lo-so?
Posta un commento