lunedì, giugno 16, 2008

SILENZIOSI SILENZI



Ecco, che volete farci. Non è tanto tempo ma sembrano già anni, e quanto cupi, che mi vedo passare sotto il naso pogrom e soldati, reati che svaniscono se chi li ha fatti è (anche) lui, veltroni che frignano - se fai così non gioco più con te! e par di sentire, netto, lo sghignazzochisenefotte - e una stampa "democratica" che manco più dà notizia delle manifestazioni - qualcuno ha saputo qualcosa di quella che c'è stata a milano per l'ambiente? o a roma contro la xenofobia? - e produce titoli alemanneschi pur di vendere qualche copia in più. O, forse, perchè tenere il piede in due scarpe è una specialità che agli itagliani ci riesce sempre bene, tanto più se le due scarpe si assomigliano pure.
Non sono la sola ad allarmarmi e neanche a prendermela con la stampa - Manifesto e altri pochi volenterosi a parte, naturalmente - come si può vedere
qui e come è logico che sia: immagino che tutta la comune-ty e, spero, molti altri la pensino esattamente come me.
Ma non sembra, chè anche se urliamo nessuno ci fila, ottenendo così un silenzio che si sostituisce alle nostre urla: e intanto ci tocca subire e sopportare e, stanchi ed intristiti da fin troppe discussioni fra noi, non abbiamo neanche voglia di buttar là un inutile "l'avevamo detto" a chi ha creduto e forse crede ancora che forma e sostanza coincidano. Come se un solo pogrom non punito e neppure stigmatizzato - ma "incoraggiato" è la parola - non ne autorizzasse altri mille, come se far passare il liberismo a suon di contrattazioni o a suon di xenofobia fosse la stessa cosa.


Ma ormai anche questo è un discorso del tutto inutile, chè vista
la protervia e i ritmi con cui questo governo è già riuscito a distruggere e stravolgere più di un aspetto della vita sociale e politica, vien da pensare che anche in caso di vittoria della "sinistra" non c'era nessuna possibilità di reggere in sella. Bush e il papa hanno del resto dato il loro plauso e il loro appoggio, e anche qui nessuno che faccia notare come lo schieramento così netto di un papa sia anomalo e pericoloso.
Insomma, siam qui: e finchè non riusciremo a trovare altre forme, altri linguaggi, ci toccherà solo tenere la testa fuor dall'ondata di merda.

E però abbiamo paura di dircelo, abbiamo paura di ammettere e confessare la nostra impotenza e la nostra umana riluttanza a votarci a martìri inutili, chè scoppiarsi diciotto ore di pullmann - un esempio fra tutti - per partecipare ad una manifestazione di cui si saprà poco o nulla, ecco, forse ci ripensiamo perfino noi. E ci barcameniamo, tra una battaglia locale o settoriale e una lotta sotterranea,tra impegno sociale e ricerca culturale, tra un impegno di informazione, quando e come si può, e l'andare lo stesso quando proprio sembra il caso.
Cerchiamo di rimanere fedeli a noi stessi, ed è già tanto, quando tira quest'aria. Cerchiamo forse di inventarci qualcosa, ed è già tantissimo.


Chi si chiedeva come, e perchè, dopo gli anni '70 fosse arrivato il riflusso ora può viverlo vivo-live: come scriveva a botta calda Giorgio Bocca (cito a memoria ma il finale è preciso), pensare di aver fatto il partigiano e di aver continuato a lottare per la democrazia e la giustizia tutti questi anni, e poi assistere all'avvento di un'altra onda lunga reazionaria... roba da spararsi. Lui potrebbe anche farlo, a 88 anni, ma noi no.

E così siamo qui, con i nostri blog improvvisamente mutili,
chè ogni indignazione è senza sbocco, ogni tristezza senza più parole. La sterile indignazione non ci piace e la retorica la lasciamo agli altri, quando non si può far altro che esecrare.
Ci si racconta, e sul resto si tace per pudore, quasi fossimo noi a doverci vergognare.
Ci si chiude nel privato, chè per molti di noi è poi anche ora di pensarci, e di ciò ci si vergogna un po' sul serio.

Eppure, davvero, sembra non esserci altro da fare, per ora: e anche un "buon privato", coerente ed attento, qualcosa per il mondo alla lunga vuol dire.


Non c'è una conclusione per questo post, chè nessuno può dire quando e come riusciremo a metabolizzare il congresso di Vienna del capitale, quando e come riusciremo a reagire con costrutto. E io non credo sia giusto e sensato reagire comunque, non ora- anche se ciò non mi fa star meglio quando taccio. E, insomma, magari estendo alla comune-ty e ad altri sentimenti e difficoltà che sono solo mie: ma in dieci giorni di malura c'è un sacco di tempo per pensare e se ciò va finire anche in un riflessione sugli scarni contenuti dei nostri blog forse qualcosa vuol dire. Ma se sbaglio corigeme.

3 commenti:

lanessie ha detto...

non c'è proprio niente da corriggete

Anonimo ha detto...

Strega, sei brava sempre tu a dare voce a un malessere collettivo. E sei anche troppo indulgente nel giustificare il nostro chiuderci nel privato, abbandonando nei fatti il pubblico.
Mi trovo in questi giorni a commentare l'italia agli stranieri e agli espatriati che a volte ipotizzano un ritorno... ed é sconcertante, per me, trovare solo parole di disillusione e nemmeno una di lotta.
Cosa mi (ci) sta succedendo?
Giuli

lastreganocciola ha detto...

grazie Giuli: ci provo perchè penso sia importante dar voce ai malesseri, è il primo, necessario, passo. E non penso di "giustificarci" troppo: il pugile suonato che insiste a rimanere è ben difficile che riesca ad imbroccarne una. Cosa ci sta succedendo... be', insisto a pensare - pur nello scoramento assoluto - che magari proprio la disillusione può aiutarci a trovare nuovi modi, nuovi risorse.