mercoledì, settembre 01, 2010

SETTEMBRE, EGGIA'.


Quasi quasi ci vuole il piumone. e oggi ho chiuso la finestra, arrivava troppa aria sulla scrivania. e ho il raffreddore, ma questo non conta perchè fa sempre parte degli attentati organizzati lassù e non ci facciamo caso. ma i giardinieri sono riemersi con la loro infernale macchina tagliaerba, dopo tutto un silenzioso agosto, e anche il traffico sembra tornato tutto di colpo, là fuori. Perchè una cosa mi piace dell'estate ed è il diradarsi di persone e mezzi, che per quei quindici giorni ti dà l'illusione di non vivere in un paese con un metroemezzo a testa per abitante. il quale abitante nel suo metro e mezzo ci ficca anche tre macchine e uno scooter.
Ma pazienza: la sera, l'aria frizza sui piedi ancora nei sandali, vien buio più presto e più blu, e si comincia a sentire il profumo di quaderni e matite. Come il cane di pavlov, mi basta immaginarlo, quel profumo - alla faccia delle riforme - per aver voglia di fare, come un remigino impaziente. E ho voglia di gite nel bosco, di raccogliere castagne e di cercare quelle osterie che non ci sono più per mangiare un panino col salame e bere vino e gazzosa; ho voglia di quel sole che c'è solo a settembre, quello che lucida il mondo senza sfacciataggine, pulito e morbido come un disegno a pastello. Insomma, dài, è quasi autunno, che bello.

2 commenti:

kiri ha detto...

a me l'autunno piace, assai più dell'estate che, a dirla tutta, non mi piace quasi per nulla. E settembre mi da sempre l'impressione di un nuovo inizio, assai più di gennaio, mi da voglia di fare, di riprendere a vivere dopo il letargo causa caldo di luglioagosto.

Enzo Costa ha detto...

Aderisco in toto a queste fantastiche impressioni di settembre: gli autunni caldi (auspicabili o paventabili) vanno e vengono, il settembre "frescherato" è una rasserenante certezza.
E.