

E lungo tutte le strade ci sono le gigantografie - molto belle, molto azzeccate - di Fausto e Serse Coppi. E le sue vittorie stampate sull'asfalto. E c'è la sua casa-museo, uno spaccato della "vita di una volta" in cui fatichiamo a riconoscere tutto, le stanze e gli oggetti e i concetti, eppure.
Intorno, geometrie di vigne in curve regolari e di campi in salita a segnare di colori diversi le colline. E su tutto, un cielo azzurrissimo di lacca nitida con nuvole di gomma, di cotone, di panna, di inchiostro viola.
Un pezzettino di Italia verde di quella che di solito non si vede e non si sa che esista ancora, dove la malinconia arriva verso sera con una voce aspra a rompere in dialetto il silenzio dei paesi lindi e ordinati, ma troppo vuoti.
Ecco, la gita alle Valli Unite ci è piaciuta assai. E' bello avere amici che non solo si lasciano trascinare, ma affrontano anche i fossi.


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