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Il blog dovrebbe - potrebbe - essere un qualibro che ognuno scrive soprattutto per sè: se non ci pensa il governo a metterli (a proposito, avete già firmato qui, contro il ddl liberticida? ), non ci dovrebbero essere limiti a ciò che ci si scrive sopra.
Ma, siccome i blog nella loro maggioranza funzionano "per cerchia", cioè per gruppo di lettori consolidato, con occasionali picchi e aggiunte esterne, va a finire che ogni blogger tende a replicare nel suo blog una stessa formula. I più facilitati sono gli egocentrici: essendo loro stessi il filtro del mondo, i loro blog sono di solito interessanti e pieni di notizie narrate in chiave molto personale.
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Anche chi egocentrico non è, però, finisce per essere vittima di un meccanismo tipico della vita sociale, che nel blog forse si presenta rafforzato (e sarebbe interessante approfondire il perchè): la tendenza a non scostarsi troppo da un ruolo. Così, senza andare a imbarcarmi in discorsi psicosociologici, ci sono i blog che parlano quasi solo di politica, quelli che parlano solo di gatti, quelli ermetici, quelli satirici, quegli enigmatici, quelli intimisti... Tutti, prima o poi, attraversano fasi e momenti di afasia: in particolare, come ho già scritto un'altra volta, credo che la attraversiamo noi blogger di sinistra che, sempre più sgomenti e avviliti di fronte a quello che sta succedendo, spesso non riusciamo a scrivere neppure un post che abbia un po' di respiro, qualunque sia la chiave che abbiamo scelto.
Eppure, ognuno di noi (compresi alcuni fra gli storditi comune-tary che hanno smesso
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Perchè la condivisione di qualcosa di bello, di buono, di utile è troppo spesso ciò che rimane fuori dalle nostre vite, dai nostri scambi sociali: a volte le si viene a scoprire guardando l'amica che prepara il minestrone (ah, tu fai così?) o sbirciando nelle librerie altrui (com'è questo?) , ma nella maggioranza dei casi ognuno tiene le proprie scoperte per sè, per mancanza di modi e tempi in cui comunicarle. Io credo, invce, che sarebbero preziose: chè nessuno nasce imparato e se il brother mi spiega anche come tenere affilati i coltelli oltre a illsutrarmi il libero mercato, io son contenta.
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5 commenti:
piace molto.
posterò una canzone dello zecchino d'oro a settimana (con accordi)
:-)*
Il mio bambino, che fra parentesi va per i 16 anni, quindi tanto bambino non è, ogni giorno mi riempie la testa con "sapevi che?". Esempio: mamma e figlio seduti in auto, nel traffico, conversazione annoiata. A un tratto lui fa: "ma', sapevi che se lo stomaco non fosse rivestito di muco si autodigerirebbe?" (madre: espressione sbigottita). E poi: "ma', sapevi che le tigri hanno la pelle a strisce, non solo la pelliccia?" (madre: ...). E via così. Lo adoro.
nessie: be', sarebbe mica sciocco :-)
kiri: se il tuo è un velato accenno alla mia età mentale, lo prendo come un complimento :-) . e dì al tuo pargolo che non lo sapevo che le tigri hanno la pelle a strisce: ma veramente???
Per la verità non c'era nessun doppio senso, ma il complimento prenditelo lo stesso :-) specie perché vivendo col 16enne ho imparato ad apprezzare non poco le cose irrilevanti. Quanto alla tigre lui dice che sì, è vero, ha fonti attendibili... ma non so quali siano (da giornalista rispetto le fonti ;-). Devono essere le stesse, immagino, che gli hanno comunicato che gli ippopotami sudano rosso...
uh, degli ippopotami che sudano rosso lo sapevo anch'io (e non per questo la notizia diventa attendibile...): posso incitare tuo figlio ad aprire un blog? potremmo scambiarci notizie e commenti fantastici :-)
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