mercoledì, aprile 07, 2010

BELL'IDEA


L'ho visto ora su Facebook e mi sono iscritta, ma ne parlo anche qui per i miei lettori che su FB non ci vogliono stare.
E' il gruppo "Lista farmacie che rifiutano la pillola del giorno dopo. Boicottiamole!" e mi sembra una pensata encomiabile, visto che l'obiezione di coscienza non esiste per i commercianti, neppure se farmacisti. Si possono anzi prefigurare alcuni reati, se il farmacista non vende un farmaco prescritto dal medico: ma trovate tutto spiegato bene qui sotto, dove ho incollato la descrizione del gruppo.
Quanto a segnalare le farmacie lacchè dell'imperialismo cattolico, però, il gruppo non sembra vispissimo: io ho contato solo due segnalazioni.
Allora chiedo ai miei lettori e soprattutto alle lettrici: come si potrebbe far diventare di massa questa iniziativa? Come far sì che gli elenchi vengano compilati e diffusi davvero, città per città? Chi ha qualche idea e/o voglia di spedire qualche mail a gruppi, associzioni, femministe irriducibili, consultori, ordine dei farmacisti? io conto di provarci, ma una da sola non è molto, neh?


Cittadino italiano: Buongiorno, vorrei un analgesico, ho un gran mal di testa Farmacista cattolico: Mi spiace, non glielo posso dare: credo che sia giusto che Lei soffra un po’ per espiare i peccati che avrà certamente commesso Cittadino italiano: Scusi, non mi ero accorto di essere in una farmacia cattolica; mi sa per caso dire dove ne trovo una per esempio apostolica pentecostale? Farmacista cattolico: Non ne ho idea, però guardi, visto che Lei tutto sommato mi è simpatico, Le dirò che se varca il confine - uno qualsiasi - troverà un sacco di farmacie laiche Cittadino italiano: Grazie della sua cortesia e dell’ottimo servizio" Questa simpatica conversazione ben rappresenta ciò che che in italia avviene ormai da troppi anni: contravvenendo la legge, l'etica, il buon senso, il rispetto per il cliente e per il loro lavoro, molti farmacisti oggigiorno si rifiutano di vendere farmaci di massima importanza quali Norlevo o Levonelle, meglio conosciuti come "pillola del giorno dopo". Sotto l'influenza della chiesa cattolica, che nel nostro paese tiene ormai al guinzaglio i più alti poteri, politico in primis, si è ormai arrivati al punto che non basta ad una coppia il calvario di dover ottenere un'impegnativa, spesso anch'essa negata, per accedere ad un farmaco che va somministrato entro 12 ore dal rapporto per poterne trarre la massima efficacia: questo basterebbe in sè a causare una notevole dose di ansia. Ora obiettano anche i farmacisti. Premesso che l'obiezione di coscienza è moralmente sbagliata in ogni sua forma, in quanto nel momento in cui una persona onesta decide di fare un lavoro, lo farà poi in ogni suo aspetto, anche in quelli che meno gli aggradano, l'obiezione, sia di medici che di farmacisti, per ciò che riguarda la somministrazione di questo farmaco NON ESISTE PER LEGGE! Esistono invece reati come il rifiuto di compiere un pubblico servizio; e non c’è dubbio che il farmacista svolga un importante servizio pubblico. Non può rifiutarsi di somministrare farmaci regolarmente autorizzati. Nè ci dobbiamo dimenticare di chi istiga loro a delinquere: il vaticano. Ricordo che esistono anche reati rubricati come istigazione a delinquere, apologia di reato e simili. Questo gruppo nasce con lo scopo di compilare una lista di farmacie che vengono meno al loro dovere ed alla loro professionalità negando la possibilità di comprare un prodotto autorizzato e d'emergenza. Chiunque sà per certo che una Farmacia nega questo diritto la segnali qui. Provvediamo poi a diffondere la lista, invitando i cittadini a boicottarle!

7 commenti:

lanessie ha detto...

stampiamo la lista e la appendiamo al Circolo Luogo dell'anima?

(proprio di massa no, eh... :-)

lastreganocciola ha detto...

il vero problema è che la lista è ancora da fare: il Circolo dell'Anima potrebbe ospitarla in divenire ed essere un primo punto di raccolta dati per il boicottaggio. E così ce ne vorrebbero altri, reali e virtuali. Quando si hanno un po' di nomi, si può pensare di pubblcizzare il boicottaggio sui media, tanto per dirne una.

Riconoscibilmente anonimo ha detto...

Ma perchè la trascrizione dice che l'obienzione di coscienza è moralmente sbagliata a priori? Proprio o priori non direi... forse andrebbe rettificato: cioè, ad es tutto il movimento che ha portato poi il servizio civile ad essere inteso a "difesa della patria" al posto del servizio militare, non mi pareva moralmente sbagliato...

lastreganocciola ha detto...

anch'io mi sono posta il problema, ma poi ho pensato che le frasi dopo si riferiscono ad un lavoro "scelto" e mi sembrava che allora fosse diverso dal servizio militare imposto, dove l'obiezione di coscienza è stata preziosa. Ora, però, mi vengono in mente i portuali che boicottavano le navi americane ai tempi del Vietnam... ma anche qui, in effetti, non si trattava di obiezione di coscienza quanto di azioni di protesta organizzate e collettive. Ecco, forse il distinguo è proprio lì, nell'azione individuale che in sostanza ti permette di fare bellamente quello che vuoi anche se la chiami "obiezione di coscienza". Oppure chi ha fondato il gruppo su Facciabuco non sa nulla dell'obiezione vera e positiva, altra ipotesi. Tu cosa pensi?

Riconoscibilmente anonimo ha detto...

Penso che il distinguo dell'imposizione dall'alto è perfetto.

Ed è ribaltabile a chi sceglie di fare "obiezione di coscienza" su una legge che garantisce un diritto prendendo come spunto una "imposizione di coscienza" religiosa.

Obiettare non è mai moralmente sbagliato, a meno che non sia un'azione dettata da un dogma che restringe i diritti.

Se è un'azione inclusiva e di apertura a soluzioni alternative, è moralmente valido. Se è qualcosa si esclusivo e dogmatico è moralmente aberrante...

Poi ci devo pensare ancora, neh?

lastreganocciola ha detto...

già, pensa te a quante implicazioni comporta una frase secondaria...

RicoAnononimo ha detto...

Proprio vero. Proprio.