martedì, aprile 13, 2010

L'UPUPA E L'OROLOGIO


Ecco, sì, si batte la fiacca. Oggi però ero a lavorare al sole, sulla panchina sotto casa con la cartellina sulle ginocchia, matita e gomma pronte alla bisogna: la Casa nella Rocca si sta assestando, scopriamo i suoi spazi, scopriamo i nostri spazi. La peonia è fiorita, i salici si sono coperti di microfoglie verdissime, l'altro giorno un'upupa scorazzava, goffa, sul prato. Abbiamo comprato menta e salvia ananas, cerfoglio e coriandolo, e perfino una calla: la usavano, e forse qualcuno le usa ancora, negli orti a mo' di ornamento e separazione. Io la uso sul balcone, fra il kumquat e il rosmarino, per far finta di avere un orto come quello che vedo oltre la cancellata che lo separa dalla Rocca, dove un omino con fazzoletto in testa (giuro! con le cocche annodate) saltella in questi giorni a controllare le sue insalate, spuntate così belle in fila da sembrare insalate tedesche. Intanto, nel mondo ne succede di ogni e mi tocca il senso di colpa da blog, quello che ti bisbiglia " 'azz, due righe su Emergency, almeno..." (avete firmato l'appello, a proposito?)
Ma poi sto qui e mi riguardo le mie foto - l'ultima passione, fare fotografie - e penso vagamente che forse potrei mandarle al concorso di
Focus, così, tanto per provare.
E il tempo passa, 'tanto che penso a mille cose che mi piacerebbe fare.
Ma sarà che è periodo di esami, qui, universitari e non, e il tempo fa strani scherzi, scivolando via quando sembra andare piano piano.

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