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Da un paio di settimane, con l'arrivo dell'aria più calda, lavora senza mai interrompersi finchè c'è luce, portando i suoi settanta o più anni dalla piccolissima vigna alle insalate, dai cespugli alla fontanella: sta lavorando anche ora, sotto la pioggia, con il suo bel fazzoletto turchese annodato in cocche a riparare giusto la testa.
Poco sopra l'orto, l'enorme palma che deve avere la stessa età della vecchia casa ha messo i cocchi: così, almeno, li chiamavamo quando, a scuola, ce li tiravamo addosso cercando di colpire la testa, che fa più male. Oggi mi limito a guardare quegli enormi ciuffi di palloncini arancioni, quando arriva un merlo, ne becca uno e puf, va giù ad ali larghe dentro la palma: e improvvisamente eccomi finita dentro un disegno di Quentin Blake.
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Piove sottile e stan quieti perfino i gabbiani: sarà più di un quarto d'ora che è passato l'ultimo portando roba nel becco, sembrava un ciuffo d'erba ma chissà, magari per lui era una specie di involtino. Vien buio quietamente, qui nella Rocca, tra gli ultimi cinguettii e i verdi che man mano si fanno più scuri.
Il rumore del traffico si sente appena, un fruscio che arriva solo con le finestre aperte a ricordare che siamo pur sempre in città: ma niente potrebbe essere più diverso dallo scenario metropolitano di "X", il libro di cui da un po' vi vorrei parlare anche a rischio di dir castronerie. E' scritto da Cory Doctorow, blogger canadese ed esperto informatico, attivista in favore delle leggi che liberalizzano i copyright e sostenitore delle licenze Creative Commons, tanto che la maggior parte dei suoi libri sono scaricabili gratuitamente da Internet.
E' un libro di Nerd-resistenti, in cui il sapere tecnologico è parte abbastanza importante del gusto che si prova a leggerlo. Parafrasando la Morante, il mondo viene davvero salvato dai ragazzini, in questo libro: non in quanto guaglioni, ma in quanto appunto nerd.
Che detto così non sembra un gran libro, mi rendo conto: ma invece è costruito bene, anche se necessariamente didascalico come e più di tutte le utopie e le distopie, e assolutamente godibile anche da chi di internet e computer ne sa giusto quel tanto. Basta che arrivi a capire che “w1n5t0n” si legge Winston: poi ci sono anche cose più complesse di cui appunto io non parlerò, ma chi ha voglia di saperne, o chi ne sa già, le troverà abbastanza affascinanti.
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Ma, soprattutto, è un libro di Resistenza: la distopia di cui si parla è in realtà già praticamente avvenuta sotto la presidenza di Bush, e il messaggio è quello di non cedere. Da noi, ecco, le cose non andrebbero proprio come nel libro, che è americano, ma vale la pena di segnalarlo in occasione del 25 aprile, Ora e Sempre Re-si-stenza!
2 commenti:
A ognuno il suo, chi l'Informatica, chi la Sostenibilità, chi la Partecipazione!
Resistere, resistere, resistere!
L'effetto straniante deve essere notevole, a star nella Rocca a guardare il redivivo Heathcliff mentre si sfoglia X che, a rapida lettura del post, mi sembra quantomeno un libro singolare. Poiché mio figlio proprio stamane mi ha fatto notare che paghiamo un'enormità per servizi che dovrebbero essere gratuiti o quasi(leggi acqua), penso che passerò a lui il compito di dare un'occhiata al volume ;-)
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