martedì, novembre 03, 2009

NO NUKE


L'Urlo antinucleare mi è piaciuto assai, perciò copio paro paro la mail che mi arriva da Greenpeace.

Nel caso si riuscisse a riportare il nucleare in Italia, le bollette che l'Enel ci presenterà nel 2020 avrebbero costi stellari. Perciò – dopo le attività dei nostri volontari in tutta Italia - abbiamo lanciato la protesta anti-nucleare anche sul web, aprendo il gruppo Flickr "La bolletta nucleare non la voglio".
Dato il successo del gruppo, abbiamo deciso di indire un piccolo concorso per premiare le foto più belle ed efficaci. Fino al 20 novembre potrete votare la migliore “faccia anti-nucleare”, cliccando sulla foto prescelta e lasciando un commento per esprimere la vostra preferenza. In palio la maglietta “Nuclear emergency” e il dvd “Terra Reloaded”. Per partecipare al concorso basta scaricare la bolletta nucleare, scattarsi una foto e caricarla sul gruppo. Mettiamoci la faccia per dire NO al nucleare

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Dato che l’energia nucleare è molto meno costosa di quella attualmente prodotta in Italia, nelle bollette ci saranno riduzioni, e non rincari. Entriamo comunque nel merito dell'analisi svolta da Greenpeace: una centrale di terza generazione consente di produrre a regime circa 12 Milioni di MWh l’anno. Il costo di generazione include i costi previsti per il decommissioning, che incide sul totale per meno di 1 €/MWh (1-1,5% del costo di generazione), e per lo smaltimento dei rifiuti radioattivi. In base alle stime effettuate da EdF, principale operatore elettronucleare al mondo, i costi di generazione associati a nuove unità EPR sono pari a: 55 €/MWh circa per unità EPR da realizzare in siti il più possibile simili a quello di Flamanville. Il costo medio di generazione per un’unità EPR realizzata invece in siti diversi da quello di Flamanville, è valutabile nell’ordine dei 60 €/MWh.
Ludovica

lastreganocciola ha detto...

Ovviamente, Ludovica, ci sono pareri e letture dei dati (e fors'anche dati) contrastanti.
Leggevo giusto l'altro giorno che quando Berlusconi rivendica il consenso del 70% degli italiani, in realtà "interpreta" i seguenti dati: il 20% degli italiani non votano per età, del restante 80% non vota il 50%, di quel 50% metà ha espresso la propria preferenza per gli oppositori di Berlusconi in Parlamento. Quelli che rimangono hanno diviso i loro voti fra Berlusconi e i suoi alleati.
"Il 70% degli italiani ha espresso il suo consenso per Berlusconi" è quindi un dato suscettibile di grande discussione: ma, naturalmente, c'è chi preferisce crederci.
in ogni caso, se i dati che fornisci tu si riveleranno sbagliati - e io spero che tu abbia letto le motivazioni che Greenpeace porta a sostegno delle tesi opposte - sarà molto più difficile rimediare alla scelta nucleare che ad una scelta che punti sulle rinnovabili.
O dobbiamo pensare che gli economisti Usa stanno sbagliando tutto, indicando nelle rinnovabili anche la via d'uscita alla crisi economica?
Grazie, comunque, per il tuo contributo.