L'avevo trascritta, poi riposta, poi persa e infine ritrovata, e di nuovo persa. ora spunta fuori dal mucchio cartaceo che va scemando dalla scrivania e la copio qui, come volevo fare fin dall'inizio.
Viene dallo spettacolo "I giorni cantati" di cui si parlò già, e se non ricordo male è un madrigale còrso di qualche secolo fa, raccolto da Xavier Rebut.
Io lo trovo di una dolcezza naif infinita.
Eravamu in campu
Dill'amore traiti
Dove tra i fiori
Cercammu più bello
E io senteva
Un falsu gridu
Che mi sembrava
Che fussi un aucello.
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