giovedì, maggio 14, 2009

GRAZIE, NIMBY


E speriamo che duri, che le Regioni e gli organismi locali eventualmente interessati non si svendano a questo folle progetto nucleare. Le tre regioni "possibili" - almeno sulla carta - per gli insiediamenti delle centrali si sono infatti già pronunciate contro, ancor prima di ogni designazione ufficiale.
Dopo il terremoto in Abruzzo e i "sospetti" sui materiali impiegati per costruire, come si può ancora pensare che in Italia sia possibile, in questo clima di arraffa-arraffa e di il-più- furbo-piglia-tutto, costruire con le dovute norme un impianto ad altissimo rischio come una centrale nucleare? Tanto per afre un esempio, In Giappone, una delle centrali è ferma da due anni per danneggiamenti dovuti a fattori sismici: dov'è il vantaggio economico di questa operazione, in un Paese come il nostro, ad altissima densità abitativa e ad altrettanto rischio sismico? O si pensa che in analoga situazione, qui nessuno si sognerebbe di chiudere una centrale?

Ma il rischio vero non è nella costruzione delle centrali, che probabilmente non arriverà a compiersi o ad essere produttiva: come denuncia Legambiente, le centrali sono un pericolo per la democrazia, e qui si capisce di più anche tutto il casino sulla spazzatura di Napoli.
“La competenza delle amministrazioni regionali in materia d’energia è sancita dalla costituzione - insistono le due associazioni ambientaliste -. Ma alla concertazione e alla trasparenza il governo preferisce l’autoritarismo e il segreto militare, con il rischio quasi certo di far piombare il Paese in un ginepraio di conflitti sul territorio: esattamente il contrario di quello che occorre all’Italia per risollevarsi dalla crisi economica e per contrastare il cambiamento climatico. Persino nella nuclearissima Francia sono previste procedure ben più trasparenti e democratiche, mentre quello che si presenta qui con l'approvazione del testo di legge è quasi un "golpe nucleare" con l'idea di militarizzare il territorio per imporre un sistema energetico che - secondo Eurispes - la maggioranza degli italiani non vuole”. Legambiente non lo dice, ma da un "golpe energetico" a un golpe e basta, una volta che il territorio è militarizzato e magari ci hanno anche sbattuti fuori dalla Ue pur di non doversi più sorbire spiritosaggini e balle, il passo è brevissimo.

1 commento:

e. ha detto...

Forse mi trasferisco in Finlandia (...e è tutto detto).
Il giornale di oggi è mortale :-/