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Pur mentre imperversa la più indecente stupidità lasciate che io sia lirica, solo per un attimo.
Perchè quest'anno il tormentato muraglione di fronte al mio studio si è riempito di fiori bianchi, a nuvola, apparsi sui rami prima delle foglie. Una gioia tutta visiva, in mezzo a cui sfrecciano pappagalli e pappagallini verde mela, grandi gazze bianche e nere e le noiose tortore dal colore così morbido. Oggi un merlo ha preso possesso della nuvola e saltella fin da stamattina lungo i tronchi che scendono dal muro, in equilibrio impossibile, e lungo i rami. E improvvisamente, eccolo comparire al centro di un ramo fiorito: il nero delle piume incorniciato dai fiori bianchi è già una stampa giapponese, ma quando inclina appena la testa appare anche il becco, vivo arancione.
Io sono al telefono, e trattengo un'esclamazione di meraviglia e gratitudine, che quest'effetto mi fanno le cose così belle e inaspettate. Un attimo, e il merlo già è saltato sull'altro ramo, e saltella via con quella sua aria da menestrello strafottente.
A me rimane la voglia di fermare quell'attimo, di poterlo condividere. La voglia di essere pittore, o poeta. Mi accontento di essere blogger.
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