mercoledì, agosto 13, 2008

DIVERGENTI CORAGGIOSI


Temo che la mia simpatia per la Svizzera, nonostante, sia ormai nota: ma mi pare che questa notizia - che a molti sfuggirà come da destino delle notizie estive - meriti segnalazione e commento. Riassumendo molto, il succo è che ricercatori svizzeri hanno dato il via qualche mese fa a studi che si propongono di trovare e verificare un "utilizzo buono" degli allucinogeni, LSd in testa ma anche ecstasy. Il che significa un utilizzo terapeutico: pare che l'acido lisergico abbia già dato buoni risultati nel trattamento di cefalee a grappolo (orribili cose), depressioni, disturbi ossessivi-compulsivi.

A questo punto tocca precisare che non sono affatto un sostenitore degli acidi e altre robacce chimiche per "uso ricreativo": da sempre, so farmi orribili trip(s) per conto mio, senza correre il rischio di aggiungerne qualcuno in più. Immagino peraltro che buttar giù un acido per farsi passare il mal di testa non sia quello che raccomandano i ricercatori svizzeri: ma, su questo tema come su altri, credo la demonizzazione di abitudini e sostanze aggiunga solo fascino perverso a molte cose stupide da fare e da provare.
E fa parte della demonizzazione, e di una morale paurosa e codina, che in tutto il mondo siano state finora sospese le ricerche "serie" sulle sostanze psicotrope: ben venga quindi l'utilizzo terapeutico della cannabis e gli altri, eventuali, dell'LSD. Senza dimenticare che il suo scopritore e sperimentatore - scientifico, ripeto, e non da dilettante - Albert Hoffmann, è morto a 102 anni e qualcosa magari vuol dire.

Sperimentazioni mediche con l'LSD erano già iniziate, con qualche successo, e furono sospese quando ci fu la grande svolta moralista, partita dagli USA, che condannò tutte le "droghe" in blocco e non si preoccupò di distinguerne i possibili utilizzi, dosaggi, modi di assunzione. Esiste anche un filmetto americano, mi pare con Cary Grant, i cui momenti clou sono due o tre sedute di psicoterapia con assunzione di acido, una sperimentazione che fu fatta realmente (anni '50, direi) anche sui "pazienti comuni", come la protagonista del film. L'LSD però non viene mai nominato, nonostante sia il, punto centrale della vicenda: che sostanza sia, quella che "libera" la protagonista, non viene detto mai, almeno nella versione italiana.


Quello che mi preme sottolineare più di tutto, però, è come gli studi svizzeri siano indirizzati, fra l'altro, ad alleviare i sintomi dei malati terminali, e il loro passaggio verso la fine della vita: in questo caso pare che proprio il potere allucinogeno della sostanza sia un aiuto prezioso per chi deve comunque affrontare scenari ignoti ed angosciosi.
Da un Paese in cui la sofferenza viene esaltata e prolungata il più possibile in omaggio al cattolicesimo e al conformismo, lasciatemi applaudire i ricercatori svizzeri.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Te lo immagini nel cioccolato??? :-))))