lunedì, giugno 20, 2011

STUPIDITA' SENZA CONFINI

... che è un po' l'opposto di tutte quelle belle cose che ormai, per definirsi, si fanno chiamare Senza Frontiere, e ci sono i medici come gli insegnanti e come perfino gli ingegneri (vispi). 
La stupidità di solito invece le crea, le frontiere e i confini, ma al tempo stesso è sostanza gassosa capace di espandersi nei luoghi e nei modi più impensati. A volte può sembrare opinabile: io, ad esempio, ritengo che sia sommamente idiota portarsi d'abitudine un cane in borsa, declassandolo da animale a futile oggetto con il prestesto di non farlo stancare. D'altronde, trovo ancora più idiota le mamme (di solito minute e gracili, o obese e affaticate) che si caricano gli zaini scolastici dei figli, e se i figli sono due le mamme portano due zaini.
Ma, vabbe', la Stupidità regna sovrana un po' sempre, in fatto di educazione dei fanciulli, e non sparerò sulla croce rossa. 

Mi piace però segnalare questo post della brava Cristina Nadotti, blogger di Republikit che si occupa di animali & dintorni, perchè si tratta di una stupidità apparentemente innocua: chi si fa un piercing io credo possa pensare che anche il suo animale troverà gradevole l'esperienza, come pare abbiano fatto in molti. 
E io che non sono una fanatica animalista ("li ammazzerei tutti" - no  grazie: una bestia è una bestia e un uomo un uomo, se ammazzare il secondo fosse il modo giusto e sensato per salvare il primo dovremmo suicidarci tutti) mi imbufalisco appunto più per la mancanza di pensiero intelligente che per il "male" fatto allo sciagurato Pet.  
Se il suo padrone arriva al punto di fargli fare i piercing c'è da supporre che il torto maggiore che gli fa sia non tanto il piercing quanto il rifiuto della sua animalità e la costrizione in un universo di valori del tutto umani, senza rispetto per la diversità. Ma forse esagero e sopravvaluto, perchè chi nella gara di stupidità arriva secondo più probabilmente si comporterà un giorno in un modo e l'altro nell'altro, semplicemente per capriccio e convenienza, già. 
In ogni caso, e sperando che gli animalisti non vogliano linciare anche a me, ribadisco che la mia indignazione è più per l'uomo che si fa bestia che per la bestia costretta a essere uomo. 
Anche perchè il primo aspetto della questione fa danno anche quando teoricamente vuol essere "positivo": gira ad esempio sul web una lunga sequenza di fotografie in cui si vedono campesinos sudamericani raccogliere in grandi sacchi uova di testuggine. Le scritte (anonime, of course) che accompagnano le foto gridano "Vergogna in Costarica! Si rubano le uova delle tartarughe! E poi dicono che questa specie si sta estinguendo per il cambiamento climatico!" 

Il messaggio è un capolavoro, riesce a negare i danni fatti dal cambiamento del clima insinuando che tutto è colpa dei soliti bastardi, un po' come i baristi che non tengono puliti i bagni danno la colpa alla gente "che non si sa comportare". E ovviamente pare che il messaggio  sia falso come i molti suoi colleghi che viaggiano sul web: la raccolta delle uova è assolutamente autorizzata, dato che si raccolgono solo quelle da cui non nascerebbero comunque piccoli.
E, in ogni caso, la nostra presunzione occidentale mi fa ribollire il sangue: ben vengano programmi, aiuti e interventi per dare alle popolazioni locale alternative a tradizioni e necessità che oggi fanno a pugni con la conservazione della natura, ma additare alla vergogna della povera gente che scava a mani nude sulla spiaggia... ma quale amore per gli animali può giustificare un simile disprezzo per le persone?
Ma c'è anche un'altra versione della spiegazione della raccolta: la popolazione locale starebbe collaborando a un piano di un Parco Nazionale costaricano, spostando le uova da un luogo all'altro proprio per dare alle uova maggiori probabilità di schiudersi. Lo testimonia, fra l'altro, questo blogger che racconta per bene come stanno le cose.
Eppure nessuno  riprende la seconda versione, anche se la bufala gira da anni sul web ed è facile verificarla, e in questo caso la stupidità è anche masochista: cosa ci spinge a preferire il pensare che l'umanità sia bieca e cattiva, invece che buona e collaborativa?

1 commento:

Aglaja ha detto...

Temo la nostra coscienza.
O la nostra paura.
A.