Prima che republikit pubblicasse la notizia di queste belle foto in mostra a Roma per il ventesimo anniversario dell'associazione, volevo già parlare di Action Aid che a scadenze irregolari ci manda, in quanto sostenitori, racconti fatti in prima persona dei progressi ottenuti da Nigussie, Hiwot, Tarikua. Non sono bambini: Action Aid, partita come associazione per le adozioni a distanza di bimbi del sud del mondo, ha trasformato già da qualche anno parte del sostegno dei privati in contributi alle comunità. Con i soldi di AA si studia, si organizzano e frequentano corsi contro le pratiche tradizionali violente, si costruiscono pozzi, si comprano quaderni e sementi. E, ciò che più piace a noi, a questo tipo di intervento si è accompagnato lo sviluppo di una politica corretta: "La fame non è solo il risultato di gravi emergenze, carestie o della scarsità di risorse. La fame è conseguenza della mancanza di impegno politico da parte di chi ha la possibilità e il dovere di combatterla. Iniqua distribuzione del cibo, regole del commercio internazionale ingiusto, mancato accesso a risorse come terra, acqua e sementi sono tra le cause della fame. Intere comunità continuano ad essere escluse dal mercato e non hanno potere a sufficienza per chiedere ai governi l’adempimento dei loro obblighi e la tutela dei loro diritti. L’apertura dei mercati ha dato la possibilità ai produttori del Nord, che spesso beneficiano di sussidi governativi, di vendere al Sud le loro merci a basso costo mettendo così a rischio la produzione locale."
La fame è prodotta dall'uomo: secondo Action Aid non c'è nessuna carenza di prodotti alimentari e, anzi, "al mondo c’è cibo a sufficienza perché ognuno possa assumere il doppio delle calorie giornaliere necessarie."
Fra le cause della fame, AA sottolinea il ruolo dei biocarburanti a cui sono andate le sovvenzioni di molti governi e che hanno sottratto spazio e risorse alla produzione agricola per fini alimentari: a guadagnarci sono state le multinazionali agricole.
La notissima Monsanto ha aumentato i suoi profitti, nel 2007, del 289%. Non è una cifra, è una vergogna.
Ed è qui che il lavoro di Action Aid riguarda anche noi: perchè sui generi alimentari è già in atto una speculazione dei grandi capitali, che comprano per rivendere a prezzo maggiorato.
Non è solo la fame in Senegal, il problema - che già basterebbe, ovviamente - è anche lo stipendio da precario, da impiegato, da insegnante che non basta più.
E se in altre aree del mondo il cibo più caro vuol dire rinucniare, per esempio, mandare un figlio a scuola, qui da noi vuol dire comunque sacrifici, a meno di ammazzarsi ancor più con un terzo, o quarto, lavoro.
Nell'ottimo dossier di Action Aid, scaricabile in PDF, queste cose ed altre sono spiegate tutte perbene, e anche altre. Non è lungo, nè difficile da seguire: così si potrà sapere qualcosa di più, per esempio, rispetto alle scelte della sinistra (quale che sia, ognuno potrà valutare quella che preferisce) in materia di agricoltura, ogm, sussidi governativi, ecologia. La fonte "non sospetta" politicamente ha il pregio di mettere in rilievo alcuni degli obiettivi primari, in Italia ben poco considerati sia nei meccanismi che negli effetti e che invece fanno parte a tutti gli effetti di una politica sociale in difesa dei più deboli.
Individualmente, io credo che sia giusto mandare la folle cifra di 20 euro e rotti ad Action Aid, anche con uno stipendio su cui 20 euro si sentono: non per mettersi a posto la coscienza, che insomma sarebbe proprio a buon prezzo, ma perchè le buone politiche hanno bisogno anche di sostegno economico.
E, ancora, in casa nostra credo che bisognerebbe sforzarsi il più possibile di premiare l'agricoltura e la produzione biologica, soprattutto attraverso l'acquisto diretto nei mercati, nei Gas o nelle gite. Non è un collegamento a pera: anche da noi la sopravvivenza dell'agricoltura locale e non condizionata dalle multinazionali attraverso sementi o pesticidi è una garanzia di libertà, non solo alimentare. Come ho già scritto in un altro posto citando il grande Schultz, "la mano che controlla la ciotola controlla il mondo."
giovedì, giugno 18, 2009
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1 commento:
ecco, adesso ho capito perchè gli diamo i soldi tutti i mesi e posso dire: sono d'accordo con me, facevo proprio una cosa intelligente.
:-)))
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