sabato, maggio 24, 2008

FINALMENTE


....e speriamo che almeno un po' sia utile:
I MEDIA RISPETTINO IL POPOLO ROM Negli ultimi giorni abbiamo assistito a una forte campagna politica e d'informazione riguardante il tema dell'immigrazione. Siamo rimasti molto impressionati per i toni e i contenuti di molti servizi giornalistici, riguardanti specialmente il popolo rom. Troppo spesso nei titoli, negli articoli, nei servizi i rom in quanto tali - come popolo - sono stati indicati come pericolosi, violenti, legati alla criminalità, fonte di problemi per la nostra società. Purtroppo l'enfasi e le distorsioni di questo ultimo periodo sono solo l'epilogo di un processo che va avanti da anni, con il mondo dell'informazione e la politica inclini a offrire un caprio espiatorio al malessere italiano. Singoli episodi di cronaca nera sono stati enfatizzati e attribuiti a un intero popolo; vecchi e assurdi stereotipi sono stati riproposti senza alcuno spirito critico e senza un'analisi reale dei fatti. Il popolo rom è storicamente soggetto, in tutta Europa, a discriminazione ed emarginazione, e il nostro paese è stato più volte criticato dagli organismi internazionali per la sua incapacità di tutelare la minoranza rom e di garantire a tutti i diritti civili sanciti dalla Costituzione italiana, dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali e dalla Dichiarazione universale dei diritti umani. Siamo molto preoccupati, perché i mezzi di informazione rischiano di svolgere un ruolo attivo nel fomentare diffidenza e xenofobia sia verso i rom sia verso gli stranieri residenti nel nostro paese. Alcuni lo stanno già facendo, a volte con modalità inquietanti che evocano le prime pagine dei quotidiani italiani degli anni Trenta, quando si costruiva il "nemico" - ebrei, zingari, dissidenti - preparando il terreno culturale che ha permesso le leggi razziali del 1938 e l'uccisione di centinaia di migliaia di rom nei campi di sterminio nazisti. Invitiamo i colleghi giornalisti allo scrupoloso rispetto delle regole deontologiche e alla massima attenzione affinché non si ripetano episodi di discriminazione. Chiediamo all'Ordine dei giornalisti di rivolgere un analogo invito a tutta la categoria. Ai cittadini ricordiamo l'opportunità di segnalare alle redazioni e all'Ordine dei giornalisti ogni caso di xenofobia, discriminazione, incitamento all'odio razziale riscontrato nei media. 22 maggio 2008 (per aderire: http://www.giornalismi.info/mediarom/) Promotori: Lorenzo Guadagnucci, giornalista Firenze (3803906573) Beatrice Montini, giornalista Firenze (3391618039) Zenone Sovilla, giornalista Trento (3479305530)


Guadagnucci, come si sa, è il giornalista picchiato alla Diaz durante il G8 di Genova: il suo blog, dove ci si occupa di diritti umani e civili e quindi delle avvilenti e bieche misure che stanno passando in questi giorni, è qui
Quanto all'appello, nel testo che invita all'adesione si specifica che è rivolto principalmente ai giornalisti, e mi sembra giusto: anche il contarsi e l'esporsi di questi tempi hanno senso.
Nella mail che accompagnava la diffusione dell'appello, l'invito all'aedsione è esteso a tutti, ma a me sembra che sia forse più importante aderire all'invito di "segnalare senza indugio alle redazioni e all'Ordine dei giornalisti ogni caso di xenofobia, discriminazione, incitamento all'odio razziale riscontrato nei media."
Fatelo, fatelo davvero: i numeri delle sedi cittadine dell'Ordine dei Giornalisti sono sull'elenco, e può essere utile.



1 commento:

Stefano ha detto...

Ricordo la foto di un uomo nero su un non identificato numero di un quotidiano nazionale, con le mani legate dietro la schiena e la testa bassa quasi a simboleggiare il pensiero “mi hanno beccato...”, accompagnato da due agenti, foto a margine del titolo che riguardava la solita disquisizione sulla delinquenza, l’ordine pubblico, la droga. Mi lascò perplesso (anzi, mi incazzai parecchio, diciamo la verità) l’aver trovato associati la pelle nera e il concetto di delinquenza. Sono operazioni subliminali che colgono impreparato alla critica il lettore poco attento che si limita a leggere il titolo e guardare la foto, appaltando al giornalista la definizione del proprio pensiero. Ancora più grave è il probabile meccanismo automatico che nel giornalista o nel redattore ha fatto scegliere quella foto. Io ho subito un unico furto per strada nella mia vita, ad opera di un italiano in via del Campo: i ladri ci sono ovunque. Appoggio quindi senza mezzi termini qualsiasi iniziativa volta a togliere le etichette alla faccia della gente.