sabato, agosto 06, 2011

CE L'HO UNO NUOVO WIZ!

 
Così diceva il nonno dello gnomodemivida allo zio dello stesso, quando si incontravano: e da lì cominciavano a parlare in ungherese. Non si sa, quindi, se i wiz erano gli stessi che oggi racconta Moni Ovadia, o più probabilmente aneddotti e storielle di vita vissuta e arguzia tradizionale. 

Io, peccato per voi lettori, non ce l'ho uno nuovo wiz, ma appunto solo uno di quelli di Moni Ovadia: però mi serve di raccontarvelo, e perdonate se glisso sulla pronuncia yiddish e se cito a memoria, senza copiare.
C'è dunque quest'uomo poverissimo, il solito Moishele, che con moglie e una pletora di figli abita in una miserabile stamberga dove non c'è posto per nulla - e non sarebbe un problema, dato che non hanno nulla - ma soprattutto per nessuno: vivono tutti ammassati, tentando tuttavia di mantenere un certo decoro. Ma un giorno, il suocero muore: e dove può andare la suocera, rimasta sola, se non in casa della figlia? Tutti si stringono per fare posto alla suocera, e altrettanto succede quando il destino vuole che debbano accoglire anche una nipote rimasta orfana. 
La casa scoppia, non ci sono nè sedie nè letti per tutti, e quando tutti sono dentro casa alcuni devono stare in piedi, che neppure sul pavimento ci sarebbe posto se volessero sedersi. 
Moishele, disperato, si rivolge al rabbino:"Cosa devo fare, o rabbino? Non è più una casa, quella, non ci possiamo più stare in quelle condizioni!" "Compra una capra" consiglia molto serio il rabbino. "Una capra??? E dove io metto una capra??? Sei impazzito, rabbino? " " Tu dà retta, tu porta a casa la capra e presto mi ringrazierai. " 
Il pover'uomo si rassegna e compra una capra: molto magra, ma pur sempre capra, che occupa il suo spazio in mezzo alla stanza principale e spinge pure se qualcuno le sta troppo addosso. Dopo un mese di quella vita, l'uomo torna dal rabbino, quasi piangendo:"Rabbino, dimmelo tu cosa devo fare... io ho comprato la capra, la capra vive con noi, ma noi non viviamo più. Non solo lei occupa spazio, ma puzza e mangia tutto, anche le tovaglia del sabato, quella miscredente! Rabbino, rabbino, come posso vivere così?" "Hai ragione, sai - riflette il rabbino - dovresti prorprio vendere quella capra... " L'uomo non se lo fa dire due volte, corre a casa, acchiappa la capra e la porta al mercato, vendendola ovviamente per pochissimo purchè subito.
Dopo un paio di mesi, l'uomo e il rabbino si incontrano: "Ohi, Moisehle! Come va?" chiede il rabbino.
"Rabbinuccio mio, che stupendo consiglio mi hai dato: da quando non c'è più la capra, sapessi come stiamo bene a casa.... Ah, che spazio, come stiamo tutti belli larghi...! Grazie, rabbino, davvero grazie!"

Ecco, anch'io oggi sono riuscita a cacciar via la capra, e non mi par vero di stare così bene...

1 commento:

maestrabistrega ha detto...

un saluto di buon mattino ...qui nelle terre del silenzio capre non ne ho viste ancora per ora ..
odor di maiali nascosti nel percorso verso valsinni ...e cavalli liberi ...
da lontano ti leggo