giovedì, maggio 05, 2011

MAYBE YES MAYBE NOT



C'è una bella foto che mi attende proprio sotto casa, e ancora non sono riuscita a scendere per scattarla, complici il lavoro, la pressione bassa, la pecundria e le uscite mirate - per esempio per sentire Van De Sfroos.
Che ha fatto un bel concerto con fior di musicisti e, forse, questa volta è stato così prudente da portarsi la claque dopo che il precedente concerto aveva visto un massimo di venti spettatori - quattro, noi. Fatto sta che invece stavolta è venuto giù il teatro - be', quasi - e se lo meritavano - be', quasi.
Il Davide, così lo si chiama, non è uno di quelli che salgono sul palco e via che cantano senza mai infilare una parola. Anzi: lui attacca a parlare e va, e a me sembra di risentire mio nonno e qualcuno dei miei zii. 
Le storie del lago - Il Cimino è un ottimo esempio e io ci credo che al Davide l'abbia raccontata poroprio lui, il Cimino istesso, così come sembra vera "Ciamèl amuur"- sono quelle, più o meno: in quelle dei miei parenti c'erano di solito più morti, ma il gusto dell'iperbole che procede di svarione in svarione, fino a perdere qualsiasi filo logico pur mantenendo la suspence è uguale. E non per la prima volta mi chiedo se le Storie del Lago che mi sono mancate - che i liguri, ecco, hanno tante qualità ma non sono generosi neppure di storie, bisogna dire - hanno lasciato un vuoto proprio lì, dove invece sarebbero andate a fondersi con I Forti di Forte Coraggio, Tre uomini in barca e Mars Attack, e se quel vuoto carsico abbia poi  finito per far implodere la mia capacità e bisogno di narrare. Domanda stupida, lo so: ma ho appena festeggiato il mio compleanno e le domande stupide aumentano con l'età.

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