lunedì, aprile 18, 2011

CI HO LA GIUSTIFICA

Eggià, perchè subito dopo il gatto scampato alla morte e il debutto del KGgB come ricercatore di storia orale, qui si sta preparando il Seder laico di Pesach - ancorchè atei, noi non siamo affatto contrari alle feste e ne contiamo un nutrito numero nel calendario familiare, provenienti da tradizioni diverse - e subito dopo il mio compleanno. Che, come forse ormai i cinque lettori sanno, è il 25 aprile, il che vuol dire che si festeggia doppiamente. 

Entrambe le feste - Pesach e 25 aprile - hanno lo stesso significato, quello di solennizzare un'avvenuta liberazione: dalla schiavitù d'Egitto in cui erano tenuti gli Ebrei la prima, dal nazifascismo la seconda.  Di solito non si sovrappongono come avviene (quasi) quest'anno, ma sarebbe anche bello andare a vedere se  queste date di liberazione riecheggiano motivi perfino più antichi, legati alla liberazione delle tenebre dell'inverno, o a quella della scarsità di risorse alimentari. 
Durante il Seder si tiene la porta di casa aperta perchè possa entrare il profeta Eliahu che, giungendo  straniero, possa partecipare degnamente, accolto come ospite, al banchetto: e mai come quest'anno spereremo che il gesto da simbolico possa al più presto diventare reale, per tutti. 

Quanto al mio compleanno,  di cui sono sempre stata - scioccamente, lo so, mica è merito mio, ma tant'è - molto orgogliosa,  dopo qualche anno in tono minore ora sto cercando di preparare degnamente i festeggiamenti all'aperto, da raggiungere dopo la manifestazione mattutina.  
Ci saranno grigliate - non per merito mio, ma di Anpi, Arci e Cgil - e altre cibarie, tante belle facce di sinistra in giro, magari perfino bandiere, e noi ci metteremo chitarre, canti e  giochi: almeno per  qualche ora, faremo finta che la nuttata sia già passata. 
Ma non del tutto, che volentieri ascolteremo i racconti di chi sarà appena tornato dal mare.

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