Eggià, perchè subito dopo il gatto scampato alla morte e il debutto del KGgB come ricercatore di storia orale, qui si sta preparando il Seder laico di Pesach - ancorchè atei, noi non siamo affatto contrari alle feste e ne contiamo un nutrito numero nel calendario familiare, provenienti da tradizioni diverse - e subito dopo il mio compleanno. Che, come forse ormai i cinque lettori sanno,
è il 25 aprile, il che vuol dire che si festeggia doppiamente.
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Entrambe le feste - Pesach e 25 aprile - hanno lo stesso significato, quello di solennizzare un'avvenuta liberazione: dalla schiavitù d'Egitto in cui erano tenuti gli Ebrei la prima, dal nazifascismo la seconda. Di solito non si sovrappongono come avviene (quasi) quest'anno, ma sarebbe anche bello andare a vedere se queste date di liberazione riecheggiano motivi perfino più antichi, legati alla liberazione delle tenebre dell'inverno, o a quella della scarsità di risorse alimentari.
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Quanto al mio compleanno, di cui sono sempre stata - scioccamente, lo so, mica è merito mio, ma tant'è - molto orgogliosa, dopo qualche anno in tono minore ora sto cercando di preparare degnamente i festeggiamenti all'aperto, da raggiungere dopo la manifestazione mattutina.
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Ma non del tutto, che volentieri ascolteremo i racconti di chi sarà appena tornato dal mare.
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