lunedì, novembre 22, 2010


Ogni tanto mi vengono pensieri inutili. Forse per questo sono fra i pochi estimatori della rubrica di Piero Ottone sul Venerdì, da tutti tacciata di snobismo e frivolezza: ma a chi accusa Ottone di occuparsi di problemi da niente di fronte a tutto quello che succede, da sempre rispondo che educazione e civilità sono un paio delle componenti del problema. Ed è lì che ricevo occhiate di scetticismo e commiserazione.  Questa settimana, Ottone cita tre esempi - un treno in ritardo di quattro minuti, un programma radio in ritardo di sei, un capotreno che non annuncia le stazioni - per riflettere (pacatamente e pur cosciente che gli esempi riguardano fatti minimi ) sulla nostra nazionale "sciatteria". Usa una parola tedesca, schamplig,  in verità, che si può tradurre anche in modo diverso, dice, ma il significato è pur quello: una faciloneria, una disattenzione, un'ovvietà delle cose fatte così come suggerisce il caso. E uno dei pochi dati nazionali unificanti è che a sentirci rimproverare la mancanza di precisone dai tedeschi, noi italiani ci sentiamo subito superiori Ridiamo anche. Chissà poi perchè. ( Neanche da dire che c'entri la guerra, lo facciamo anche se a rimproverarci sono gli svizzeri che guerre non ne fanno). Ci sembra infatti che le lievi imprecisioni siano segno di fantasia, di elasticità mentale, e il sopportarle di comprensione umana. Non mi metto a discutere il vero e il falso di questo atteggiamento, nè le smentite che sono sotto gli occhi di tutti, ma il pensiero inutile che mi è venuto è questo: non sarà anche per questo che gli italiani hanno sempre così bisogno di "sicurezza"? La somma delle millemila frustrazioni quotidiane che derivano dalla mancanza di certezze non finisce per produrre una voglia aggressiva di essere tutelati da "pericoli" esterni, con facile meccanismo proiettivo? Forse anche così si può spiegare non solo perchè siamo la nazione più paranoide di tutte, ma anche come alla diminuzione dei reati non corrisponda la percezione di una maggiore sicurezza, bensì il contrario. E forse così si può anche capire come i governi che peggio fanno dal punto di vista dei diritti e delle garanzie, che introducono "riforme" che rendono la vita sempre più esposta al caso, siano puntualmente premiati dal voto che invoca Sicurezza. Chissà, se si cominciasse a ridere un po' meno....?

Nessun commento: