venerdì, ottobre 16, 2009

CHI L'HA VISTO?


Appena l'ho visto, l'ho riconosciuto: un suo fratello nato dopo campeggiava nella cucina di mia madre, e dopo gli anni che ho passato nella cucina mia posso affermare con sicurezza che lui (it, per la precisione) è l'unico attrezzo in grado di fare le verdure julienne come si deve. Nè pappetta, nè bastocini, ma sottili come fiammiferi: il giusto.
E, quel che più conta, con poca fatica e velocemente, a consumo elettricità zero, e con facilità di pulizia una volta finito. Insomma, è l'apparecchio perfetto, anche senza contare che il suo colore improbabile e la bella etichetta del "Moplen" (la plastica che sembrava un materiale pressochè magico, a cui faceva pubblicità Gino Bramieri) lo renderebbero un oggetto cult se solo non mi avesse risolto il problema delle insalate, in particolare quelle di sedano di rapa che è buonissimo ma altrettanto ostico da grattuggiare.

Questo gioiellino della cucina arriva dritto dritto dagli anni '60 e mi è costato euri cinque in un Mercatino dell'Usato. Dove abbiamo già preso, in questo periodo, un carrello per portare pesi durante un trasloco, quattro sedie, bellissimi e costosi cuscini da divano nuovi scontatissimi, un pirofila con coperchio, una pentola a pressione. Fra tutte queste cose, quella che costava di più costava 18 euro, ma le altre erano tutte intorno ai 5.
Non vi sembri uno spottone gratutito: so bene anch'io che ormai molti Mercatini sono una grande speculazione sulla distrazione di chi porta la roba da vendere e poi se ne dimentica, oppure sono accozzaglie di oggetti di semi-antiquariato di scarso valore. Ma non tutti sono così e segnalo quello appena aperto a Santa Zita- Foce, via Rivale - non per motivi professionaliruffiani (io e nessie ne abbiamo curato il lancio di stampa) - ma perchè è davvero bellino: però, brutti o belli che siano, la filosofia che c'è dietro rimane intelligente.
In tempi duri di precariati e collassi ecologici, sarebbe un'ottima abitudine dare un'occhiata periodica ai mercatini, e magari abituarsi a ragionare sul possibile utilizzo degli oggetti invece che sull'acquisto mirato e immediato.
Chè se mi fossi fatta cogliere dalla Disperazione da SedanoRapa e mi fossi fiondata a comprare un elettrodomestico, ora sarei meno contenta, più povera e con le insalate meno buone. Augh.

2 commenti:

lanessie ha detto...

Desperazione da SedanoRapa...
E' così bello che ci farei la categoria dei post depressi

lastreganocciola ha detto...

Fatto! :-)