martedì, ottobre 26, 2010

MOMENTI


Scorro la home di facciabuco, c'è un filmato di un momento degli scontri a Terzigno. Casino nella notte, grida in napoletano, spari e botti, dieci poliziotti intorno ad un uomo a terra: chi filma la scena è lontano, non si vede se e come e quanto stanno picchiando. Noi genovesi abbiamo negli occhi scene ben peggiori, ma sicuro i poliziotti non sono lì per aiutare l'uomo a rialzarsi.  
A un tratto uno dei poliziotti si avventa sull'uomo, sembra che lo prenda a calci, gli altri si fanno ancora più stretti intorno a lui, forse anche loro ci dan dentro con gli scarponi. Infine, lo portano via, trascinandolo per terra. Se ci fossero ancora i cavalli, magari lo avrebbero attaccato a quattro cavalli lanciati in direzioni diverse. 
Come nel West, ma lo sceriffo di solito sta dalla parte dei giusti. E qui no. 

Dicono che c'entri la camorra, negli scontri. E' un'ipotesi credibile, chissà: non era difficile pensare che ci fosse la camorra dietro al putiferio che sulla spazzatura di Napoli scoppiò quando al governo c'era Prodi. E che il cavbanana sia ormai in declino è sotto gli occhi di tutti, non occorre essere dietrologi per capirlo, perciò è lecito ipotizzare che ormai la questione venga ampiamente manovrata per influire sul quadro politico. 
Ma, detto questo, chiunque fosse l'uomo a terra, fa ribrezzo vederlo trattare così. In tempi ormai antichi, ci hanno insegnato che dieci contro uno è da vigliacchi. Se poi i dieci hanno anche caschi e manganelli e l'uno è già a terra, da cosa è?

Non ho mai smesso di pensare che il G8 di Genova, nel 2001, fosse stata una prova. Una prova che lì per lì andò male per loro, nonostante le apparenze: la reazione che ci fu, a livello di media, opinione pubblica e magistratura, a mio parere in quel momento bloccò la creazione di un potere statale basato schiettamente sull'uso della forza. Ma sono passati dieci anni, molto nel frattempo è stato dimenticato, altro è stato travisato, deformato, aggirato: non solo qui, non solo in Italia, ma in tutto il mondo. Non passa giorno senza che qualcuno registri abusi polizieschi: con i manganelli, con il taser, con le manette, con le botte, con i soprusi. 
Non che in passato andassero giù leggeri: i morti di Reggio Emilia furono dieci, Bava Beccaris ne fece ben di più. 
E forse è ovvio che la Crisi - come ormai la si chiama senz'altra specificazione, e il dato non è da poco - ha il suo peso nello scatenarsi di violenze pubbliche e private, ma mai come ora la "democrazia" occidentale è stata esaltata in modo acritico, difesa a suon di parole e di missili, mentre per affermarsi ha sempre più bisogno di ridurre al silenzio in tutti i modi i suoi stessi soggetti. 
Il paradosso è sotto gli occhi di tutti, e putroppo nessuno sa come opporsi davvero. 
E mentre scorrono le immagini, parte dal mio mac la voce di Cat Stevens, munscèdouv munscèdov con quelle sonorità semplici degli anni '70, con quella specie di gioia cazzuta che avevano le canzoni, i passi, gli slogan, le risate, i cori: non mi avrete, perdio! Mi vengono le lacrime agli occhi: succede, a noi cinquantenni, a noi ex-figli dei fiori, a noi ex tutto e ancora zucconi. 
Ma entra dalla porta il KGgB , così bella, così Diversa, che torna dopo la serata di canti rivoluzionari, insieme alla sorella. Non mi avrete, perdio.


3 commenti:

Anonimo ha detto...

http://4.bp.blogspot.com/_WMdL5u4aZNk/SG0ZeMasgxI/AAAAAAAAAXg/9Khro2PLp1s/s400/PugnoChiuso1.gif

Enzo Costa ha detto...

Non avranno neppure me: me lo dico spesso, specie dopo che ho messo su l'ultimo PeterGabriel.
E.

lastreganocciola ha detto...

grazie, a entrambi :-)