martedì, agosto 10, 2010

CERTO, E' AGOSTO, MA...


C'è un fin troppo famoso wiz raccontato da Moni Ovadia, secondo il quale due psicanalisti, entrambi con studio nello stesso grattacielo di New York, salgono tutti i giorni sullo stesso ascensore, alla stessa ora, e salgono insieme 30 piani.
Arrivati al 31°, il primo psicanalista scende, ma prima si gira verso l'altro e gli sputa in faccia, tutti i giorni. Il lift, allibito, assiste a questa scena più e più volte: e qui Moni Ovadia la tira in lungo un sacco con lo stupore e l'incredulità del ragazzino, che vede ripetersi questa scena e non si dà pace della completa impeturbabilità dello psicanalista che riceve lo sputo in faccia.
Finchè, comunque, il lift non ne può più e chiede, supplica, una spiegazione. E lo psicanalista, asciugandosi lo sputo con tutta calma, gli dice: "Oh, ragazzo mio, è lui che sputa. Questo non mio problema, questo suo problema!"

Come il ragazzo dell'ascensore, guardo sempre più incredula l'indifferenza che sta circondando gli incendi russi: l'indifferenza della gente e, almeno per quello che ne sappiamo noi, ancor più dei governi europei.
L'amichetto dello psiconano, ser biss, assicura che tutto è a posto, che ce la faranno da soli: e intanto sono andati a fuoco milioni (milioni!) di ettari di foresta e di campi di grano.

Le centrali nucleari sono a rischio: un incendio potrebbe avere conseguenze inimmaginabili sull'intera Europa.
Ma anche senza questa ipotesi tragica, gli alberi bruciati - bruciati anche per poter concentrare le non formidabili difese russe intorno alle centrali nucleari - non erano solo russi, erano alberi di tutti.


Si respirerà peggio non solo a Mosca, da domani, e l'effetto serra che sta provocando sia incendi che nubifragi, a pochi chilometri di distanza gli uni dagli altri, aumenterà ancora.
Ma per la UE, per i governi, per i media e giù giù fino alla percezione del cosiddetto "uomo della strada" , a quanto pare "questo non mio problema". Applauso.

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