lunedì, luglio 12, 2010

COSE GRIGIE


... chè grigio è il cielo da maccaia, giorno dopo giorno. ci cola sugli occhi e lungo la schiena al minimo movimento, ma anche senza il minimo movimento. copre "i monti" laggiù- qui le colline le chiamano così - e verso sera prende una sfumatura rosa, come di polvere pesante che annulla man mano il confine fra la terra e il cielo.

ma grigio è anche il giovane gabbiano, il fratèl pirlotta di un'altra nidiata, che da tre giorni stride volando tanto basso che potrei allungare una mano e toccarlo mentre emette i suoi spaventati "fiiiip, fiiip": gira in tondo senza allontanarsi dal tetto, dove ogni tanto atterra sbattendo goffamente ali e zampe.


e grigio è il tetto dove ogni anno i gabbiani fanno almeno due nidi, seguiti con trepidazione da tutta la parte della Rocca che dà a nord: ieri, visto che i piccoli sono ormai volati via da un po', un qualche umano ha riprovato a uscire sul terrazzino in alto, su cui campeggiano le antenne. non l'avesse mai fatto: una trentina almeno di gabbiani si sono radunati intorno al tetto con grida minacciose.

è' stato l'evento di una grigia domenica: chi non aveva la fortuna di essere in campagna è uscito sui balconi a guardare la sconfitta dell'umano, che ha rinchiuso la porticina e desistito.


anche i ventilatori che credevamo di aver abbandonato nel trasloco sono grigi (con appena un po' d'azzurro) ma siamo stati contenti di ritrovarli: è infatti un errore, sappiatelo, pensare che siano superflui se vi dotate di condizionatori. I due sono fra loro complementari, ma ciò non vuol dire che siano sufficienti, nè gli uni nè gli altri: in compenso, grigia è la previsione della prossima bolletta.


grigia è anche la lastra d'ardesia su cui sono scivolata un settimana fa, giusto per riprovare l'emozione di sbucciarmi un ginocchio, che non è ancora guarito.


grigiastra è la terra smossa dalle pale e dalla piccola ruspa, qui nel parco delle Rocca, per i lavori di sostituzione della caldaia, che ci svegliano un mattino su due con rumori improbabili: e come disse il sarto al suo dio, dopo essere sopravvissuto ai campi, alla morte della moglie, alle disgrazie dei parenti e alla diaspora, quando vide la bruciatura che si era prodotta sul vestito che aveva appena finito di cucire: "Questa, Altissimo, non me la dovevi fare".


Grigio, in effetti, è il mio umore.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

come dissero i mamasendpapas - che in italiano si chiamavano dicdic - se cerchi "un po' di blu dove il blu non c'è", non lo trovi. Ma se tu sognandi California ("Californiaaaa"), un giorno torneròòòòòò. Capito l'antifona?

gnomus resistente

Anonimo ha detto...

Posso entrare anche io nella tua scala di grigi?
Qui apettiamo che arrivi sera per sentire una leggera brezza e conbatto il tempo lento e il caldo di luglio cucinando (considerato che non ho a disposizione altri strumenti espressivi,ora ho il forno acceso ed un polpettone di verdure dentro ....Rimedio per combattere l'afa di maestrabistrega :cucinare
La settimana scorsa mi sono cimentata in un cus cus e domani forse ne preparo un'altro per delle amiche che arrivano ...ma voi non arrivate mai ...
Rimedio per combattere l'afa grigia di genova ?
Tira fuori le tue giostre colorate e guardale con attenzione e inizia a cercare --colla segni colorati e riprovaci,,,questo può essere un rimedio al grigiore ...e poi...tu non sei grigia cara streganocciola!!!!!

lastreganocciola ha detto...

grazie del pronto sostegno alla cara bistrega e anche allo gnomus che non demorde. Oggi già sono passata a "quelle chiazze di azzurro e di bluuuu", dài.

Quél de Varès ha detto...

Qui dalle terre d'oltralpe, il grigio ce lo sognamo. Per cui, se ti fa piacere ti posso mandare:

un po' d'ocra dei monti a strapiombo.

un po' di azzurro ghiaccio dell'acqua del fiume.

un po' di verde argenteo dei boschi di pioppi e di salici.

un po' di verde smeraldo dei ciuffi di abeti.

un po' di rosa e azzurro dei tramonti.

un po' di trasparenza del vento che non smette mai.

un sacco di giallo per il sole a picco.

un po' di bianco per la pioggia che illumina la notte.

e un po' di abbraccio del colore che ti va, così sta bene con tutto.

^_^

Anonimo ha detto...

nella scala di grigi ci sono un sacco e mezzo di neri e di bianchi.
no?

tua figlia che si è svegliata zen.

lastreganocciola ha detto...

grazie, Quel de Varès: un po' d'aria oltralpe fa già bene (non che lì stiano così meglio, ma peggio come qui è difficile) e i colori che scegli sono quasi tutti i miei preferiti :-)
figliazen, mica tanto: il grigio è quando i neri e i bianchi si impastano, ti ricordi i travasi e le trasformazioni della scuola materna? ma il pensiero yinyang è carino assai.