domenica, gennaio 01, 2012

2012

Sul, sotto, intorno, al mio comodino campeggiano quelle letture che qualche tempo fa sarebbero state esaurite: poco o tanto metodicamente, ma in ogni caso smaltite. Di "Breve storia della vita privata" - andatevi a cercare i riferimenti giusti, neh?, che io non ci ho pazienza - di Bill Bryson, ed. Guanda, si può dire che sarebbe un libro bellissimo per chi ha già letto e sa già tutto in tema di evoluzione della vita domestica, mentre rischia di essere  un libro bruttissimo per chi ha già letto e sa già tutto della vita domestica. Bryson mette insieme un sacco di notizie, ricavate per lo più da fonti librarie via via pubblicate negli anni, con gusto delle curiosità e di quelle che un tempo si chiamavano "spigolature", microstoria ancor più frammentata fino a ridursi a piacevole o anche raccapricciante argomento di conversazione. Poi c'è " Verdure", 500 ricette di Emilia Valli, ed. Newton Compton, con dentro qualche segnalibro: la ricetta con le verze non è tanto buona, mentre la torta dolce alla passata di pomodoro e nocciole è favolosa. Indovinate cosa ho in casa? Esatto, verze.  Toccherà aggiungere altri segnalibri, sempre che qualcuno abbia voglia di cucinare, chè io mica tanto. 
Poi c'è "Elizabeth a Rugen", ed. Guanda, della contessa Von Arnim: assai prolifica scrittrice a cavallo tra '800 e '900, raccontò con perfida ironia la vita matrimoniale teutonica dei primi anni del secolo scorso, le delizie di un giardino selvaggio e anche storie drammatiche senza scadere nella retorica strappalacrime

E, proprio prima che la pila crolli, ecco la Natalia Aspesi raccogliere per noi i suoi giustamente famosi pezzi di costume con il titolo di "Festival e funerali" e, vicino, un bel librotto trovato sulle bancarelle un po' di tempo fa, che fa venir fame solo a guardarlo, i " 100 piatti etnici". 
Non che i due libri c'entrino l'uno con l'altro, così come ognuno non c'entra con nessuno degli altri o quasi, ma scommetto che a questo punto vi  piacerebbe sapere com'è andata a finire a Capodanno, ah-ah.
E' finita a Fondue bourguignonne - doppia, chè c'era anche quella di cioccolato fondente - senza nessun bisogno di ricette nè di libri, l'importante era sedersi a tavola e non alzarsi se non per effettive  necessità.  
Ed ecco arrivato il nuovo anno, fra risate, disegni orribili e morbidi pettegolezzi.

4 commenti:

Aglaja ha detto...

Spigolature.. Anche tu Selezione in casa da bambina?
A.

lastreganocciola ha detto...

Be', certo che sì. altrimenti come fai a rovinarti :-) così?

Aglaja ha detto...

Eh.. ma la doppia fondue (specie la seconda) aiuta a riprendersi dalle letture infantili ;-D
A.

lastreganocciola ha detto...

:-)