"Lavorare a maglia mi ha salvato la vita": e se è vero che la frase è di Virginia Woolf - anche se ovviamente non mi ricordo dove si trova, o quando l'ho letta - chi sono io per non provare?
C'è, è vero, il piccolo particolare che io non sono capace di lavorare a maglia: ma ciò mi ha spinto a inventare i Copertazzi, tanta coperta e poco arazzo.
Funzionano mettendo insieme, con cuciture mooolto a vista, ritagli di vecchi maglioni di vera lana - ma può essere un pezzo di cappotto, di pantalone estroso, di sciarpa sberluscica - di cui una buona parte abbia un ricordo impigliato dentro. Un ricordo quasi sempre vago, un'impressione.
E poi qua e là, più sopra che dentro, si cuciono altri ricordi più decorativi o buffi: un pezzo di nastro, una coccarda che era della nonna, un fiore di stoffa degli anni '50, un lungo arabesco ricavato da una manica ricamata.
Be', ecco, il concetto è tutto qui: il resto è lavoro, e pazienza. E, quando l'umore è giusto, relax.
Ovviamente i Copertazzi sono doni, e bisogna accertarsi prima che incontrino i gusti del ricevente, che deve essere pronto ad accogliere un manufatto... be', diciamo bizzarro. Ma finora, data soprattutto la lunghezza della realizzazione, i destinatari sono le figlie, perciò si può contare su una certa qual sintonia, neh?
Non hanno pretesa- sempre i Copertazzi, non le figlie - nonostante nome e spiega che finge di essere importante, di apparire opere d'arte. Però abbracciano e scaldano.
8 commenti:
Mi piace l'idea tanto quanto il nome, e mi pare di poter dire che siano copertazzi di Linus relazionali, che uniscono chi li fa e chi li riceve.
"però abbracciano e scaldano": questo è Amore.
Tanto basta :-)
A.
<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<voglio vederli i tuoi copertazzi ....bella idea ...ci vogliono agoni e con i fili come ti sei organizzata ......mi viene voglio di farne uno .....
Grazie per aver capito lo spirito, amici.
Ma scuole per imparare non ce n'è, si procede a vista e gusto e ritagli - quello che ho appena inserito faceva parte di un tailleur pesante di mia madre, più o meno anni '30. I fili si recuperano sul fondo del cestino da lavoro ( di chiunque ) e il punto, se vuoi, si guarda sul web fra i tutorial dei patchwork più semplici. Ma io ne faccio a meno.!
Ecco mi è riapparso il post: ma sono pazza io o era davvero sparito?
(se la risposta è la prima che ho detto, siate così gentili da comunicarmelo con pietosa cautela :-D )
A.
ovviamente, è blogger che fa casino... :-)))
Grazie, Streghetta: apprezzo la pietosa cautela :-D
A.
be', ma non ci vuole una foto? A me lavorare a maglia forse non mi ha proprio salvato la vita, ma poco ci manca...
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