tag:blogger.com,1999:blog-34865070.post5659028658669731684..comments2023-05-23T18:53:52.336+03:00Comments on lastreganocciola: LE ZUPPE DI JANINAlastreganocciolahttp://www.blogger.com/profile/07767339241496226371noreply@blogger.comBlogger5125tag:blogger.com,1999:blog-34865070.post-29075566393678860282011-09-11T00:49:18.093+03:002011-09-11T00:49:18.093+03:00Mah, io penso (guardandomi bene dentro, ripercorre...Mah, io penso (guardandomi bene dentro, ripercorrendo in un nanosecondo tutta la mia vita) che l'unica cosa per cui si vive è riuscire ad essere amati e ad amare così profondamente da lasciare traccia di sé. Persino il nostro stesso anelito di realizzarci in una professione, in un'arte, in un ideale, il nostro formarci come persone, cittadini, lavoratori, ci apparirà - alla fine della fiera - insensato, se ci ritroveremo soli, senza lasciare "eredità di affetti". Per questo dico (parlo a me stessa) che il mio bilancio finale dovrà fare i conti con l'amore (e in questa parola inserisco i concetti indispensabili di stima, affetto, complicità, condivisione, rispetto) che avrò saputo meritare e sarò riuscita a trasmettere.<br />Non ho capito bene come sia riuscita a passare dal relativismo all'amor che move 'l sole e l'altre stelle, ma stasera va così ;-)<br />A.Aglajahttps://www.blogger.com/profile/07158174124663010486noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-34865070.post-57494965091100443242011-09-10T22:37:36.923+03:002011-09-10T22:37:36.923+03:00Eddài, non vale... ! perchè allora io ti impasto c...Eddài, non vale... ! perchè allora io ti impasto con le coerenze e i valori e non la finiamo più... <br />nonnò, la mia domanda iniziale era più stupida e più sottile, provo a renderla ancor più piatta: siamo poi così sicuri che il bilancio della nostra vita non sia nelle cose più semplici che facciamo, e non in quelle che ci appaiono meritevoli, importanti, grandiose, degne, eccetera? <br />Dopotutto, abbiamo così bisogno di obiettivi da raggiungere, e di obiettivi raggiunti? Io non so darmi una risposta: ovvio che forse le cose più semplici non sono "ciò che ho mangiato oggi", ma - tanto per fare un esempio con non condivido - un tempo una donna si accontentava di di aver diritto ad essere definita "buona moglie e buona madre" e un uomo "lavoratore esemplare". <br />Oggi non è più così, ma siamo sicuri che il tutto sia migliorato?lastreganocciolahttps://www.blogger.com/profile/07767339241496226371noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-34865070.post-67678900418153187422011-09-10T17:42:28.900+03:002011-09-10T17:42:28.900+03:00Ti chiedi: "Se tutto è opinabile, cosa è gius...Ti chiedi: "Se tutto è opinabile, cosa è giusto? Se tutto è soggettivo, cosa mi dà dei punti fermi?".<br />A prescindere (cit.) dal fatto che questa mia stessa risposta non è oggettiva e che potrei disconoscerla domani (vedi il seguito del mio ragionamento), ritengo che i punti siano fermi su una linea infinita per definizione (chiamala esistenza, pensiero, essenza.. come ti pare). Siamo noi che percorriamo tale linea, o meglio, vagoliamo incerti, spinti dalla gioia, o dal dolore, o da un amore o una fantasia, un sentimento o un istinto che ci muove e ci induce a cambiare la prospettiva di osservazione, fino a che il punto fermo che avevamo preso come immutabile riferimento è così lontano da essere scomparso dal nostro orizzonte. In effetti è *oggettivamente* rimasto immutabile per quanto concerne la sua posizione in un certo spazio/tempo, ma essendo mutata la nostra, *soggettivamente* (ah, mio amato relativismo...) è cambiato lui! Analogamente, ciò che oggi ci sembra giusto, domani ci apparirà come un tremendo errore, e viceversa. Cambiando la prospettiva cambiano pure le nostre convinzioni/percezioni. <br />Riassumendo, l'unica cosa di cui sono certa è di non avere certezze ;-)<br />A.Aglajahttps://www.blogger.com/profile/07158174124663010486noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-34865070.post-43878991959472535902011-09-10T00:16:40.942+03:002011-09-10T00:16:40.942+03:00Da pensarci, al tuo commento. Chè anch'io non ...Da pensarci, al tuo commento. Chè anch'io non credo nella possibilità dell'oggettività, però a volte me ne coglie la necessità. Si faceva, con figlia futura storica, giusto in un intervallo di febbre - il che spiega, , forse - tutto un porsi un dubbio sulle tante possibilli letture della Storia. Ma, d'altro canto, sulla... non-giustezza di non averne una lettura etica. Se tutto è opinabile, cosa è giusto? Se tutto è soggettivo, cosa mi dà dei punti fermi? Discussione vecchia, già, ma il librettino rosa ha saputo rispolverarla. <br />E poi, forse, la discussione non è neppure questa... :-)lastreganocciolahttps://www.blogger.com/profile/07767339241496226371noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-34865070.post-78030326402406688782011-09-09T20:17:28.770+03:002011-09-09T20:17:28.770+03:00Il librettino promette bene :-)
Quanto alla domand...Il librettino promette bene :-)<br />Quanto alla domanda che ti/ci poni, se una fredda catalogazione dei nostri momenti di vita, senza alcuna emotività, sia l'unico modo per consegnare un oggettivo ritratto di noi ai posteri, senza l'arbitrarietà del ricordo soggettivo altrui, ebbene, per me no. Non credo, a dirla tutta, al concetto stesso di oggettività. La stessa scelta - per rimanere al personaggio della novella - di marcare con maniacale rigore i fatti nudi e crudi, sia nelle grandi (pur se misconosciute tali) occasioni, che nelle minutaglie quotidiane, è per l'appunto una "scelta", quindi di per se stessa soggettiva e indice - chissà - della volontà di indossare la maschera di una difensiva atarassia (vado per ipotesi, non avendo ancora letto la storia). La scelta appare - a quanto scrivi - anche negli avvenimenti storici "nascosti": in questo c'è volontà, soggettività, magari anche un celato dissenso o un dissidente celarsi. Infine, mi pare che l'arbitrarietà altrui nel definirci, nell'incasellarci in un ricordo, in un affetto, in un desiderio, sia inevitabile a prescindere da qualsivoglia tentativo di mostrarci spogliati dalle nostre mille sfaccettature, molte delle quali ignoriamo o disconosciamo. Quelle, temo, ci seguiranno nell'eternità. <br />A.Aglajahttps://www.blogger.com/profile/07158174124663010486noreply@blogger.com