venerdì, settembre 29, 2006


un po' una giornataccia di cattivo umore, senza grandi perchè. allora qui ci metto solo una foto che mi piace e che a me mi fa un po' ridere. quella al centro si chiama Jessica. o Eva o Daphne.

giovedì, settembre 28, 2006

COSE BUONE DAL MONDO

va bene, lo ammetto subito che sono un po' scema. perchè su repubblica.it c'è il video di questo tipo che va in giro a distribuire abbracci e all'inizio cammina tutto solo col suo cartello Free Hugs, in bianco e nero. E sarà che ha l'aria molto anni'70, un fricchettone di quelli innocui, che la gente lo guarda e lo prende per matto e diffida. E poi si ferma un essere bassissimo, che lui si deve accucciare per abbracciarlo/a - cos'è, una vecchiettina? - e ridono tutti e due. E il resto non ve lo racconto, però all'inizio ghignavo e alla fine... be', alla fine mi sono commossa a tradimento. Perchè lo so che è un'americanata - con tutto il suo sito e le facce di tutto il mondo e la spiega e le magliette - e che insomma il tipo è diventato famoso e magari riesce anche a lucrarci su. anche se lui dice che l'ha fatto per la sua mamma, che gli è venuto in mente che era il modo migliore per ricordarla. e di questo già siamo portati a diffidare. Oppure a crederci del tutto. E allora mi piace di più crederci del tutto, e pensare che anche lui sarà scemo, ma al tempo stesso è geniale. Che se uno diventa famoso così, e magari ci fa anche due soldini, rimane bellissimo che tutta la gente si abbraccia agratis, e senza dubbio è meglio che ammazzare John Lennon. Chè poi cerca di abbracciare il poliziotto, e allora lì si diventa anche nostalgici...

mercoledì, settembre 27, 2006

Ecco, ecco, un sorriso circolare


perchè il mio sorriso di oggi sono proprio questi blog della comune-ty. chè praticamente in cinque - più la deborinah ma è appena arrivata - facciamo già tutto il mondo o quasi. c'è la politica, l'ecologia, il sociale, i sentimenti, la poesia, la rabbia, le generazioni ecc. ecc. E a me mi sembra bellissimo. Che poi sarà vero che prima o poi ci stufiamo come dice il brother, ma intanto...

TUTTI SIAMO STUPIDI, MA AD ALCUNI VA SPIEGATO

che è il motto del comitato che assegna i premi agli stupidi più stupidi - e stravince Bush, come tutti avrete visto. ma oggi ci vuole proprio anche qua, perchè stanno orribilmente tagliando via tutto il verde che c'è di fronte al mio studio. Non sono alberi grandi, forse neanche belli, e quelli che sono davvero alberi non li tagliano. Forse, si spera. Però tagliano via tutti gli alberi piccoli, quelli che lo stavano diventando, le fronde dentro cui c'erano i nidi degli uccellini che all'alba mi avvisano " è ora di dormire". Tolgono la terra che li tiene, che la pioggia ha portato giù pian piano, strappano viluppi di foglie e ghirlande di rami, proprio ora che è autunno e tutto stava per diventare rosso e arancione e giallo. La chiamano "pulizia" , chè ormai uccidere si chiama così, con questo bel termine asettico che se ci attacchi "etnico" non ti fa impressione lo stesso. Perchè la pulizia siamo abituati a considerarla una bella cosa. E allora la gente, questa gente cogliona che non si prende la briga di ragionare, quel pezzo di verde lo chiama "degrado", e ho imparato ieri che abito in una via degradata. Che se invece del verde ci fossero tante belle macchine posteggiate degradata non lo sarebbe più. Ma il più bello della cosa è che adesso il verde lo tolgono proprio per niente: la vicenda è complessa e forse già inarrestabile, ma il punto non è neanche che lo facciano, il punto è che venga considerata una bella cosa. "Ma lei non vorrebbe i posteggi, lì sotto? - mi ha aggredito la consigliiera di circoscrizione forzitaliota - Non vorrebbe il marciapiede?" Cosa ce ne facciamo di altri posteggi, altro smog, ho chiesto io, e poi: "c'è un progetto per fare il marciapiede?" Che neanche quello serve, che ti frega di stare dall'altro lato della strada, dove non c'è niente, quando c'è già il marciapiede di qua? Ma insomma. E no, il progetto del marciapiede non c'è - "lo sappiamo tutti che il Comune non ha soldi - è stata l'intelligente risposta - ma intanto cominciamo a pulire." E tutti, pare, sono d'accordo: via lo sporco! Che, come dice la mamma del brother che è medico, se tirassero indietro le loro cucine forse capirebbero che con lo sporco, anche quando è vero sporco, si convive sempre. Ma qui chiamano sporco quattro bottiglie di plastica e mezzo frigorifero vecchio, che alcuni ancora più stupidi hanno buttato in mezzo al verde: che è brutto, ma germi non ne dà. E per togliere questo pauroso degrado uccidono topolini di campagna, ghiri, cornacchie, passeri e chissà cosa c'era ancora dentro, che di notte a volte ho sentito la civetta. Così hanno creato un bello spazio libero per i ratti, che questo era uno dei pochi posti dove non se n'erano mai visti. E per altre bottiglie di plastica e frighi, che d'ora in poi si vedranno bene invece di essere nascosti dalle spregevoli "erbacce". In attesa del forsemarciapiede, con tutti i beiposteggi. E basta guardarsi in giro per vedere che ogni piccolo spazio verde è stato eliminato, "bonificato" dice laforzaitaliota, e ci hanno fatto su un bel box: che come politica cittadina, in un momento in cui tutte le città del mondo stanno cercando di aumentare gli spazi verdi (privati, che ormai l'andazzo è quello, ma...) è davvero intelligente e lungimirante. E non possiamo neanche chiamare Joan Baez.

BE', NON ME L'ASPETTAVO...


che sarà che un po' di preferenze ce l'ho, ma lanessieeilgabbiano mi hanno fregato, bucando la mia corazza lombarda. Ma, prima di ciò, è bello che le mie lettore abbiano tutte girato in positivo l'aspettare: che sarà l'età, ma è molto bello lo stesso. Perchè la poesia femminista non era affatto così, era tutte quelle cose che ti tocca aspettare anche se non vorresti, o vorresti averle subito, o richiedono il suo tempo per crescere o arrivare. Che detto così è anche una bella cosa, quest'ultima, ma la biologia dell'aspettare può essere pesante, nell'insieme: tipo quando si aspettano le mestruazioni, che arrivano o non arrivano e anche senza ansie al riguardo sai che ti arriveranno proprio quel giorno lì, l'unico nel mese in cui vorresti essere libera e bella. E un bambino lo aspetti per nove mesi: e magari stai meglio di quanto non sei mai stata in vita tua, come me, ma intanto un po' ce l'hai, come minimo, l'ansia del parto, che è l'altra cosa che aspetti insieme al bambino. Però ecco, quella poesia, che forse le E. la troverà su internetta ma credo di no chè chissà cos'era, era più una roba del "destino femminile": come dire che l'aspettare ci è stato tante volte imposto, ma anche che siamo capaci di aspettare. E magari anche di fare dell'attesa una bella cosa, come le mie lettore hanno dimostrato. Allora all'amicae. ci dico che anche virginia woolf aspettava i soldi per aggiustare il bagno, e grande evento fu nella sua vita quando arrivarono: che già una si sente meglio in siffatta comunanza, no? e a lanessie che fra tante cose belle che ci ha messo lei sa quale ha bucato la mia corazza, e chissà che non funzioni meglio di tante altre ragioni. e, come accade preoccupantemente sempre più spesso, è il gabbiano che ha colto l'essenza del positivo, con l'ultima frase. e questo valore qui dell'attesa, e il bello che ha, è una cosa io credo molto femminile e potremmo postarne un po' di più per scambiarci le idee su questo. Ma poi le cose belle delle mie lettore sono così belle e così strane e a volte così uguali fra loro anche se ognuna ha il suo spicchietto della stessa arancia, che sono davvero contenta di questa cosa qui. E mi ci voleva perchè la giornata oggi è grama assai.

martedì, settembre 26, 2006

riservato alle lettore

... che l'avete già capito che ho risolto i miei problemi di immagini su questo blog, ma tocca dirlo che non era colpa di Safari: che è vero, è un po' scarno, ma il suo dovere lo fa. Era solo che il computer, anche se Mac, è maschio, e maschi sono i browser, i server, i programmi, i links, gli URL... come si deduce dagli articoli determinativi. E allora, poveretti, ci mettono un po' ad afferrare l'idea e un altro po' a metterla in pratica, ma intanto ostentano una gran sicurezza, ghe pensi mi! Così l'avviso sul blog diceva "tutto fatto", ma non era vero niente, tutto era ancora da fare. Bastava aspettare, in questo caso come in altri. E una volta c'era un'angosciosa poesia femminista che si intitolava appunto "Aspettare", e faceva l'elenco di quante cose nella sua vita una donna deve star lì ad aspettare, per forza o per amore. Se le mie lettore ne hanno voglia, potremmo provare a rifarla: anche senza poesia, basta l'elenco. Da ghigni o da deprescion, come volete. Per esempio, io sto aspettando l'idraulico.

LA SVEGLIA SADICA



Esiste: è un cubotto di plastica come tante altre sveglie, ma sopra ha un alloggiamento per un puzzle. Quattro pezzi di puzzle, non di più: ma quando la sveglia suona vengono sparati in giro per tutta la camera. E la sveglia non smette di suonare finchè il meschino non ha raccattato tutti e quattro i pezzi -nooo, cazzo, si è infilato dietro l'armadio! - e non ha ricomposto il puzzle. A quel punto è sveglio. Isterico, direi. E se per caso ha dormito con qualcuno... be', magari non lo sa ancora, ma è stata l'ultima volta.
E questa notiziola merita un ghigno, nulla di più, però volendo apre considerazioni, tipo: avete notato quanti oggetti sono capaci di rovinarci... be', magari la vita no, ma il quotidiano sì. Ci sono quelli concepiti apposta - come questa sveglia e Windows - quelli che sembrano studiati per farvi perdere più tempo di quanto ne risparmiate - come le lavastoviglie e Windows - quelli che si rompono provocando disastri economici e mentali - come le auto e Windows - quelli che li ha pensati qualcuno che risponde alla definizione di Cipolla dello stupido ("uno che ti fa un danno senza guadagnarci niente") - come i libretti di istruzioni e...be', avete capito che non apprezzo Windows. Se ogni tanto vi capita di pensarci, a questa cosa, c'è un libro bellissimo che si chiama "La caffettiera del masochista" che illustra varie trappole della vita quotidiana e insegna come sfuggirle, nei limiti dell'umano: è un libro serissimo, ma leggendolo si ghigna.
Però la considerazione più importante è sul tempo, e c'è un altro libro che ne parla: si chiama "L'ozio come stile di vita" ed è uscito da poco con una bella copertina di stile vecchiotto. L'autore è inglese, ma ciononon tende un pochino all'esagerazione, soprattutto quando predica i vantaggi del bere, del fumare e del darsi più o meno a ogni sorta di vizio. Che, insomma, il tutto non è poi così compatibile con una vita normale. Però dà l'idea che queste cose ce le infili perchè la casa editrice gli aveva chiesto qualcosa di leggero: e allora lui si è accorto che l'argomento era più serio di quel che sembrava e ha dovuto alleggerirlo con un po' di scemenze. Ma a parte quello, ci sono molte serie e non pallose considerazioni su come abbiamo svenduto il nostro tempo alla logica della produzione, interiorizzando un imperativo capitalistico. Che se non produciamo - o facciamo finta di - consumiamo: e sembra banale, detto così, ma come lo dice lui fa pensare davvero al valore del tempo perso, che perso invece non è per niente.
Allora io ho pensato, probabilmente perchè ci stavo pensando già di mio da un bel po', a tutte queste nostre vite dove vorremmo riuscire a ficcar dentro sempre di più, chè ormai la vita la identifichiamo con il movimento e lo stress, sennò è muffa. e invece credo che valga la pena di ripensarla: poi magari continueremo a fare, per amore e per forza, più o meno le stesse cose, ma almeno ogni tanto potremo provare a lasciare che sia. metterci nella condizione per aprirci al Caso, senza doverlo controllare - chè tanto poi è abbastanza inutile, no? let it be, oh yeah.

lunedì, settembre 25, 2006

IN DIFESA DELLA PIOGGIA


che è bella
e finalmente è autunno
e tornano le giacche
e le foglie rosse
e i corvacci neri sul cielo grigio
che forse sono cornacchie
e i pappagalli si vede di più che sono verdi.
e vien su un buon usmo
di terra bagnata
e perfino il rumore delle gomme sull'asfalto bagnato
è bello da sentire.
meglio che le liti per il posteggio del mare
e i pianti dei bambini stremati
dal sole e dallo iodio
che frignano stanchi
i genitori li minacciano di sberle
e a volte non li minacciano e basta.
ma sotto la pioggia
devi tenere l'ombrello
e magari anche la cartella e la tua borsa
e ti riesce più difficile
tirare una sberla a tuo figlio.
però questo è undipiù
che quando mi sveglio
la mattina
tardi
e tutto è ancora di quel bel buio
dei giorni di pioggia
quello che penso
è solo
che bello, piove.

COMPLEANNO

Che ci ho un sacco di difficoltà con questo blogger.com perchè non mi carica le immagini, non mi cambia i font(s), non mi cambia gli spazi... insomma, fa solo quello che vuole e quello che vuole è poco. pare dipenda da safari, ma il mio IE, che mi fa schifio assai, è anche peggio. ergo, dipende dal mac, il che si può anche leggere come "dipende da chi non considera i macchisti". ma il brother informatico accorre in mio soccorso prima o poi e toglie tutta la roba di word per mac che mai ha funzionato e mi ci mette firefox e open office, così anch'io ci metto i bei disegni qui sopra.
Che oggi ci voleva TIntin, perchè è il suo compleanno, 70 anni.
Il che interessa solo a me e a Kgb, che di solito agli altri Tintin non ci piace. Perchè è vero che i suoi 70 anni li dimostra e lui non è neanche troppo simpatico, un incrocio tra Topolino e Harry Potter senza magia, che si caccia sempre nei guai e sempre li risolve. Però le storie sono vere storie, con tutto il loro intreccio e la suspence e i personaggi e l'ambientazione ben caratterizzati e i tormentoni e i flash su qualcosa che non c'entra; e poi ci sono Dupond&Dupont, i due detective che più stupidi non si può, creati per sfottere quelli americani dell'Agenzia Pinkerton. Che in questa casa di citazioni disparate, quando uno rimane indietro col discorso e la comprensione e se ne esce con una cosa che è stata detta quattro passaggi prima, c'è un momento di silenzio e poi uno degli altri pronuncia la frase fatidica di Dupond o Dupont, "anzi, direi di più" ( che in originale suona "Je le dirais même plus", così sono contenti anche i francofoni). E chi è rimasto indietro si guarda intorno con aria persa, e rinuncia.
Ma il Forse Non Tutti Sanno Che di oggi è questo: tra il '49 e il '50 l'autore di Tintin, Hergè, si becca due esaurimenti nervosi. Per colpa di Tintin, che ormai da tempo lo ossessiona ferocemente: tanto che gli psicanalisti gli dicono di ucciderlo, di non pensarci più. Invece lui se ne guarda bene: riduce il suo lavoro in altre cose, e usa le storie di Tintin per buttare fuori tutte le sue paranoie e incubi. Pare che "Tintin in Tibet", per esempio, venga fuori da incubo ricorrente, in cui Hergè vedeva un sacco di bianco.
Per gli aficionados delle notizie inutili, la chicca di oggi sono i nomi di Dupond & Dupont nelle diverse traduzioni, eccoli:
Afrikaans : UYS & BUYS
Allemand : SCHULZE & SCHULTZE
Américain : THOMSON & THOMPSON
Anglais : THOMSON & THOMPSON
Arabe : TIK & TAK
Bernois : HUEBER & GRUEBER
Breton : BRAZ & BRAS
Espagnol : HERNANDEZ & FERNANDEZ
Esperanto : CITSERONO & TSICERONO
Frison : HEPKEMA & TJEPKEMA
Galicien : HERNANDEZ & FERNANDEZ
Grec : NTUPON & NTUPONT
Iranien : DOUPONTE & DOUPONE
Islandais : SKAPTI & SKAFTI
Latin : CLODIUS & CLAUDIUS
Luxembourgois : BIVER & BIWER
Neerlandais : JANSEN & JANSENS
Polonais : TAJNIAK & JAWNIAK
Romanche : STUPAN & STUPPAN
Russe : DUPONT & DUPANT
Serbo/Croate : DIPON & DIPON

L'esperanto è il migliore, secondo me, ma si accettano votazioni.

venerdì, settembre 22, 2006

DELLA DISTRAZIONE E DELL'ATASSIA
digressione
che c'è una poesia o una canzone chissà, spagnola o sudamericana chissà, che racconta di un uomo così triste per il suo perduto amore che fa di tutto per dimenticarlo. ma non ci riesce no, mannaggia, e allora qualcuno gli dice che c'è l'albero della dimenticanza (lo so, sarebbe olblio, ma così è più bello), di andarci subito. Pieno di speranza, incapace di reggere ancora la nostalgia della sua amata, l'uomo va all' Albero della Dimenticanza. E così racconta, nella sua poesia o canzone: "mio amore, sono stato lì per dimenticarti... e me olvide di olvidarte." si è splendidamente dimenticato di dimenticarla.
DELLA DISTRAZIONE E DELL'ATASSIA
episodio 1
Quando non digerisco, io ci ho la pozione magica, chiamata "acqua di lauro". che è poi acqua fatta bollire con dentro una foglia di alloro - biologico del mio balcone - che se veramente non si è digerito provoca effetti da drago salvo che manca il fuoco. Ed è un po' magica, perchè ormai che prende il pentolino e la foglia, quando c'è la magnesia bisurata e le altre diavolerie da vita veloce?
Ma, insomma, l'altro pomeriggio riempio il mio pentolino con la sua bella foglia a galleggiare. E poi vado al computer. e poi al telefono. e poi al computer. E a un certo punto sento un buon profumo di alloro bruciato e penso fra me "che bello, l'autunno che bruciano le foglie, senti che buon profumo." E rimango davanti al mio mac. Finchè, per fortuna, mi viene sete - epenso, uff, che fastidio non aver digerito - e vado a prendere un bicchier d'acqua. E quello che mi piace di questo episodio 1 è l'andamento esponenziale della distrazione, perchè in sè il bruciare l'acqua, la foglia e il pentolino l'ho già fatto un sacco di volte.
AUTUNNO CALDO

Ecco, questa qui non è proprio una di quelle cose che meriti sapere, però è stagione e l'inizio della ricetta ("nel caso interessi...") mi piace moltissimo. e le robe afrodisiache sono sempre sul limite della magia. soprattutto se fanno il loro effetto.


Castagne afrodisiache

Nel caso interessi la castagna in quanto afrodisiaco, così detta un’antica ricetta medioevale:
“mettere le castagne private della scorza della pelle a macerare in vino moscato per qualche ora. Lessarle quindi nello stesso liquido di macerazione, coperte, sino a cottura ultimata. Aggiungere qualche pistacchio, miele, un pezzetto di cannella.
Qualche seme di rucola aumenterà l’effetto.


... che la strega nocciola è brutta come la fame, però io spesso mi sono sentita così, che dico a un pippo qualsiasi - tutti prima o poi siamo increduli pippi, e c'è una lotta bellissima quando io faccio tutt'e due le parti, sia pippo che nocciola - be', insomma, gli dico "ma guarda lì, era un tubo per inaffiare il giardino e adesso è uno stupendo drago sputafuoco!". E pippo dice "uh, che caldo, oggi, l'estate è in anticipo" e si china per raccattare il cappello che l'alito del drago gli ha fatto cascare e quando si gira il drago è volato via. E lui guarda nocciola e pensa "povera vecchietta, assecondiamola." Perchè in genere non c'è tanta gente che ci crede, che da un tubo dell'acqua sia possibile far venire fuori un drago. Però a volte la vita è proprio così e se ai draghi non ci credi finisce che manco li vedi mai. Io mi sa che ne vedo fin troppi, e allora la gente, quella che mi vuol bene, pensa che sia il caso di tirarmi giù sulla terra. e sulla terra me ne capitano di tutti i colori: no, no, mica granchè, della strega nocciola non ci ho proprio l'età (quanti anni ha? milleduecento, mi pare) però ne ho abbastanza per non dover più lavorare nel call-center, nè dover salire sette piani di scale fino a una casa che ci piove dentro. Così non è che io di mio abbia un sacco di cose di raccontare, a me la mia vita mi pare normale e fin troppo quieta. Però in giro ci sono un sacco di cose che mi piacciono, ma mi piacciono proprio un sacco. In genere sono cose che il bello è proprio solo saperle: e neanche per tirarsela, chè tanto quando sarebbe il momento di farlo non mi vengono mai in mente e anche quando sì è meglio che taccia per non vedere le facce da povera-vecchietta-assecondiamola. Allora, quando io so una cosa di queste qui che è bello sapere chè è come un drago nella mente, mi viene voglia di raccontarla a tutti e così sul blog è più semplice. Che oltretutto quando i poi quella cosa lì me la dimentico - sempre - posso sempre andare a guardarmela sul mio blog, che è comodo.
E poi ci posto Della Distrazione & Dell'Atassia, che la prima cos'è lo sanno tutti e la seconda è quella che adesso mi ha fatto pensare di vuotare il portacenere nel cestino e invece come per magia dieci mozziconi e la relativa cenere si sono rovesciati in pieno sulla tastiera. Che è quella del mac, bianca e trasparente, che ti dice quanto fumi peggio di una radiografia ai polmoni, basta guardare quanta cenere si è infilata nei posti irraggiungibili. E siccome a me i distratti e gli atassici mi piacciono un sacco per solidarietà di classe, allora penso che sia confortante andare a vedere le disavventure quotidiane di uno di loro, io.
E poi, come tutti, ci metto quello che mi passa per la testa e fra i piedi. delmondoealtremeraviglie, insomma.